CONFERENZA DI MASSIMO SCALIGERO DEL 30 DICEMBRE 1978

Massimo Scaligero

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30.12.78

(cliccare sulla data in azzurro per ascoltare)

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“Il complicarsi della crisi economica prevede il razionamento dell’energia?
Sappiamo che la luce e’ razionata…che ci si accorga che non puo’ piu’ essere…”

folgore

E fino a qui ho capito ma: e che ci si accorga che non puo’ piu’ essere….che cosa?
C’e’ un X.
Quindi… che possiamo dire a proposito di questo? Eh! Se arriviamo a questo punto e’ segno che ce lo siamo meritato…
E… ce l’avevamo la luce eccome…e ce ne sarebbe…..
Ce semo capiti…  che la luce fa parte dei beni umani che entrano nel circuito economico, che non soffre, non patisce costrizioni politiche, e quindi… non solo la luce…ma tutto il resto….l’Italia sarebbe un giardino meraviglioso di tutto, ci sarebbe tutto, lavoratori… tutti.. tutti pronti!
Bisognerebbe chiedersi come mai da uno stato di benessere che c’era si sia arrivati a questo punto.
E guarda, piu’ di questo non posso dire. Ed e’ chiarissimo: ognuno deve dedurre da se’.
Pero’ qui  aggiungiamo una considerazione. Mettiamo per esempio certe documentazioni, e adesso cerco di ricordare… documentazioni della chiesa clandestina; una serie di relazioni, documenti che parlano di uno stato… altro che razionamento !
Per razionamento di tutto, ma poi di pochissimo per tutti…
Non solo, ma a questo si aggiunge il fatto che, per esempio, si e’ come degli oggetti in mano alla politica e quindi c’e’ una costrizione religiosa e una persecuzione… per esempio, se c’e’ un popolo che ha una tendenza veramente… persino etnica, psichica, animica alla religione e gli togli la religione questo popolo soffrira’ le pene dell’inferno pur di procurarsi un pochino di religione e allora si vedono, e ci sono degli esseri che sopportano le pene dell’inferno pur di potersi riunire insieme, dire le preghiere, sentire, a sentirsi insieme intorno a un’ immagine del Christo, della Madonna. E coltivano questo impulso eroicamente. Dopodiche’, guardiamo la nostra situazione, e vediamo che qui cominciamo ad avere il razionamento perche’ l’impulso religioso di questi popoli che stanno soffrendo proprio perche’ soprattutto non hanno il cibo spirituale che vogliono, e a cui hanno diritto, le sofferenze di questo popolo, eh, sono qualcosa dinnanzi a cui quello che patiamo noi non e’ niente: e’ niente perche’ noi ancora non siamo ancora arrivati a quel punto.
Pero’ c’e’ stato il nostro amico che ha esaminato la situazione di… e l’ha chiamato lo specchio del futuro, ossia noi cerchiamo di non meritare di arrivare a questo punto, perche’ quelli stanno sviluppando una religiosita’ che noi nemmeno ci sogniamo. Allora potremmo anche pensare questo: che dei popoli che hanno un impulso religioso profondo che e’ necessario all’evoluzione umana debba patire le pene dell’inferno per donare questo a tutta l’evoluzione. E allora guardiamo la situazione nostra, possiamo anche spremere un po’…il nostro mondo di desideri, di brame, per far scaturire un minimo di spiritualita’ necessaria al mondo, e quindi siamo privilegiati perche’ siamo avvertiti.
Ecco, quando mai si sognava che si dovesse arrivare al razionamento del… tutto in tempo di guerra..
Ora cerchiamo di capire; e no, qui guardate che non si tratta di accusare nessuno ma soltanto semplicemente di comprendere che cosa e’ errato in questo, perche’ soltanto l’errore corretto nella mente di uomini saggi puo’ cominciare ad essere il mutamento della situazione. Quindi e’ importantissimo comprendere, perche’ qualsiasi altro provvedimento astratto non cambia nulla della situazione; non c’e’ soluzione che sia politica, sociale, astratta, fatta in discussione politica…: quello non cambia veramente nulla. Il cambiamento e’ un processo interiore vivente e che richiede una grande sofferenza: la sofferenza della comprensione.

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“In Iniziazione e’ scritto:
– Prima di ogni altra cosa bisogna far tacere ogni desiderio, ogni passione. -“

GANGE

Ma perche’ mi scrivete in maiuscolo ? Io ci vedo meglio quando e’ maiuscolo e minuscolo. Col maiuscolo ci fatico di piu’. Detto questo io sono un lagnoso, lagnoso perenne e quindi mi dovete accettare come sono.
Ma ammesso che ci si riesca, ecco se era scritto cosi’ eh, lo leggevo meglio.
Ma ammesso che ci si riesca, che cos’e’ che poi ci fara’ desiderare il perfezionamento spirituale ?
Allora, rileggiamo.
In Iniziazione e’ scritto: “Prima di ogni altra cosa bisogna far tacere ogni desiderio, ogni passione”.
Ma ammesso che ci si riesca, che cos’e’ che ci fara’ desiderare il perfezionamento spirituale ? Pero’ in Iniziazione dice che e’ importante l’educazione del desiderio, non e’ che noi dobbiamo cessare di desiderare, dobbiamo conoscere che cosa desideriamo perche’ se per esempio ad una certa cosa diamo un grande valore siamo giustificati nel desiderarlo.
Se pero’ noi con la conoscenza riusciamo a scoprire l’entita’ di quell’oggetto e scopriamo che dietro non c’e’ niente, allora scopriamo che quel desiderio desidera l’irreale.
E che cos’e’ il desiderio ? Io qui direi la brama. La brama non e’ altro che la forza della volonta’ che in basso si manifesta per oggetti fisici sensuali. La stessa brama distolta dal sensibile, rivolta a oggetti un pochino meno volgari di quelli sensibili, eh, diventa un potere creatore. E per esempio l’artista ha bisogno di bramare una certa perfezione, di bramare una certa vittoria su se’ stesso per poter far scaturire l’opera d’arte; siamo ancora nella sfera della brama ma e’ molto meglio di quell’altra.
Tuttavia e’ ancora un bramare. Per esempio: bramare il successo, eh! sembra, dal punto di vista umano in realta’ assolutamente ammissibile, comprensibile, dal punto di vista spirituale e’ un grossissimo errore e si puo’ coltivare la via dello spirito e a un certo punto sentirsi veramente galvanizzati da un successo, per esempio: un incarico, una nomina, oppure il successo di un libro, eh… se li’ c’e’ un potenziale d’anima che vibra, e tutto cio’ che si raggranella con la meditazione se ne va’ all’aria, quindi li’ noi scopriamo che non desideriamo il mondo spirituale con la stessa potenza con cui desideriamo certe cose che si chiamano successo. Ma la cosa puo’ anche portarsi piu’ in la’ e c’e’ la possibilita’ di capirlo questo, piano piano, che non e’ che uno cessando di dare valore a certi successi esteriori non li debba conseguire piu’. No, li puo’ conseguire, anzi potremmo anche persino dire che li consegue meglio se riesce ad esserne indipendente. Quindi… tuttavia qui ci sarebbero da dire diverse cose perche’ e’ difficile che qualcosa che riguardi lo spirito abbia successo; se comincia ad avere successo bisogna dubitare fortemente, perche’ noi abbiamo sempre visto che cio’ che vale, e lo abbiamo veduto proprio in questi tempi, che cio’ che spiritualmente vale viene deformato, viene diffamato, viene distorto, non viene capito: quindi anche li’ si tratta di fare delle buone distinzioni.
Tuttavia, per ritornare al tema: il desiderio che cos’e’ ? E’ la brama, ossia il volere qualcosa che come volere si manifesta nella sfera del ricambio, la sfera della volonta’, la sfera degli impulsi motori. Poi pero’ acquisisce una dynamis del sentimento, allora diventa la brama in cui in fondo sentire e volere di un ordine non troppo elevato cercano il loro appagamento. E li’ abbiamo l’istinto, l’istinto e’ la mescolanza di queste… Che cosa avviene ? Quando questo istinto e’ cosi’ forte afferra il pensiero, domina il pensiero, il pensieretto non ha nessuna voce in capitolo. E la brama anzi ha persino la potenza di far servire il pensiero alla sua giustificazione. E… allora: bisogna che questa brama si esprima e crei le premesse delle sue catastrofi. E cosi’ strada facendo, di decennio in decennio, oppure di vita in vita, uno progredisce. Ma uno che segue la via della conoscenza questo lo deve scoprire subito. E deve scoprire, e’ importantissimo che scopra i legami verso valori che non esistono, che in realta’ non sono nulla, ed e’ importantissimo perche’ se entriamo in contatto con delle forze che non richiedono altro che il nostro moto di conoscenza, perche’ se noi siamo capaci di conoscerle, e’ come se incontrassimo degli animali selvaggi ma meravigliosi e pronti a servirci! Se noi li chiamiamo con la parola giusta. Se noi gli andiamo incontro con la forza giusta. Dobbiamo compiere quest’atto di conoscenza.
Altrimenti che cosa avviene ? Che noi seguiamo discipline spirituali e poi con un piede stiamo nella mondanita’ eh oppure nel mondo esteriore.
Per esempio se voglio portare l’esempio il piu’ … direi, il piu’ facile: se l’entusiasmo per una partita di calcio supera l’entusiasmo per una riunione spirituale, eh, uno bisogna che se ne accorga. Quindi una riunione spirituale, possiamo anche dire una meditazione, una operazione spirituale si dovrebbe scoprire che e’ il massimo… l’obbiettivo piu’ potente che noi ci poniamo, di modo che rivolgiamo verso un oggetto spirituale riconosciuto da noi, la forza del desiderio. E li’ il desiderio o la brama si educano, viene educato anche il sentire…. e quindi dobbiamo  scoprire quando qualcosa che appartiene alla mondanita’ invece ha un potere piu’ forte.
Questo confronto lo possiamo fare continuamente mediante cio’ che ci avviene durante la giornata. Ci sono delle impressioni del mondo che ci… entrano in noi con una potenza e con una capacita’ di impressionarci innanzi a cui le impressioni interiori impallidiscono: finche’ le cose stanno cosi’ noi non camminiamo. Il giorno in cui invece noi sentiamo riguardo allo spirito la stessa potenza che esercita cio’ che la brama piu’ selvaggia scatena in noi allora siamo salvi.
E qui mi viene da ricordare un episodio che certamente il 90 % di noi conosce ma a questo punto bisogna ricordarlo: e’ quell’episodio che viene raccontato… una volta viene attribuito a Vivekananda … a Ramakrishna… insomma il fatto e’ questo… che una volta un discepolo chiese istruzioni al maestro per diventare un vero Yogi e si mise a fare tutto.
Passarono gli anni e ando’ dal maestro a dirgli : << Ma qui non succede niente, ancora non mi sono trasformato >>.
Allora il maestro gli fa : << E vieni, andiamo a fare il bagno insieme, dar Cerignola. >> E allora… andarono. Non era iL Cerignola, il Gange insomma: tanto per intenderci.
Quando furono nell’acqua chiaccherando a un certo punto il maestro gli balzo’… lo afferro’ per la cuticagna e gli ficco’ la testa sotto,nell’acqua. E ce lo tenne finche’ quello comincio’ a essere asfissiato, strangolato. Poi finalmente lo lascio’ libero e quello: “Ahh! Ahhh!”, fece una serie di respiri e il maestro non gli dette tempo di fare le sue rimostranze, gli disse subito: “Di che cosa sentivi piu’ bisogno quando stavi sott’acqua?”. “Eh! Dell’aria maestro!”. Beh, quando sentirai lo stesso bisogno dello Spirito allora avrai trasformato te stesso”.
E’ qui che noi dobbiamo scoprire quanto veramente noi vogliamo lo Spirito. Perche’ noi vogliamo un pezzetto che ci faccia comodo per giustificare la vita quotidiana e… per parlare, dare delle belle sentenze da Gigetto, oppure al bar della Fonteiana, per dire: “Aho’…! Guarda quello! Quello e’ un maestro!” E allora ci sentiamo maestri … eccetera, pero’ quando e’ il momento un certo evento fisico ci da’ un gran piacere, ce ne da’ piu’ che una meditazione: ‘ste cose le dobbiamo scoprire. Eh! Lo diciamo cosi’ un pochino alla bona, ma bisogna dirle cosi’ perche’ in fondo si tratta proprio di fatti interiori, non di arzigogoli.

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“La virtu’ e’ Potenza?”

(Mah… Kundalini e’ potenza.)

“Esercitando una virtu’ nasce nell’anima il vizio opposto. Come cristificare le virtu’?”

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Eh… Bravo. Credevo che non lo sapessi questo qui. Invece vedo che lo sai. Esercitando una virtu’ nasce nell’anima il polo opposto. Ossia: esercitando una virtu’ noi abbiamo una grossa presunzione, diventare virtuosi, bravi, perfetti. E allora la parte  opposta, a quella che e’ abitata e manovrata da esseri potenti, che dicono: “Ma che (vogliono) questi qua!”, si fortifica, si arrocca in una zona inattaccabile e domina da li’ e quindi uno si esercita nella virtu’ e dice “quanto so’ bravo!”. E qualcuno ci crede. Allora pero’ l’amico qui, amico in gamba, dice “Come cristificare le virtu’?”. Beh…qui dobbiamo spiegare perche’ ci sono magari  amici che non sanno cosa significa cristificare la virtu’. Vedete, abbiamo parlato poco fa della brama, e la domanda, per quanto io abbia attaccato l’amico che ha scritto in maiuscolo e’ una domanda interessantissima, la quale col suo tema perdura:  “perche’ esercitando una virtu’ nasce nell’anima il polo opposto”. Prendiamo i misitici del passato, i santi per esempio. Loro lo sapevano questo. Allora che facevano? Si mettevano certe graffe di acciaio, certi aculei che noi nemmeno immaginiamo. Per essere continuamente sollecitati a tirare il massimo del volere dal mondo degli istinti, in modo da non cedere agli istinti; ossia in modo che il volere loro fosse polarizzato verso il mondo spirituale. E si servivano di questa sofferenza. Questa sofferenza… noi dobbiamo capire anche questo: che persino il Pranayama, ossia una parte dello Yoga, dell’hata yoga, aveva questo compito: di strappare l’elemento spirituale mediante il respiro, separarlo dal fisico. Ossia erano operazioni che ancora si potevano compiere per esseri che avevano la possibilita’ di sentire lo spirituale nel corporeo. Ora noi non abbiamo piu’ bisogno di questo perche’ la situazione e’ peggiorata. E il cilizio ce l’abbiamo gia’. E che cos’e’ il cilizio? E’ il sistema nervoso. Non abbiamo bisogno di portare denti d’acciaio e grattacacie di latta dietro la schiena. Perche’ abbiamo il sistema nervoso che afferra tutti e afferra tanto bene che quasi tutti i nevrotici diventano poi psicologi. Perche’ si curano e poi dicono: “Guarda, qua posso diventare terapeuta anch’io”. La maggior parte di quelli che fanno psicologia sono dei personaggi nevrotici, curati e che poi hanno detto: adesso faccio pure io la stessa cosa. E pero’ c’era la paura di credere che diventassero piu’ psicologi che psicanalizzati, che pazienti. Invece la cosa dimostra che i nevrotici aumentano. So’ tutti nevrotici. C’ e’ il film di Cayatte che dice: Siamo tutti assassini. Noi possiamo dire: Siamo tutti nevrotici. Soltanto che un uomo che sviluppa la conoscenza se ne accorge. Se ne accorge ed e’ interessantissimo che scopra di essere un nevrotico. Perche’ se conosce opera. E se opera non solo puo’ diventare veramente non solo il guaritore di se’ ma anche di altri. Adesso ci sia consentito di dire che noi coi Cinque Esercizi del Dottore abbiamo guarito piu’ nevrosi senza far spendere un soldo a nessuno. Nevrotici che avevano pagato questo, quell’altro, alla fine so’ venuti da noi e noi gli abbiamo fatto fare un po’ di esercizietti e dopo la cosa e’ passata. Qualcuno di questi poi rimaneva da noi e continuava, e questo e’ interessante. Qualcun altro invece prendeva e via, e poi amici, rimanendo amici. La realta’ e’ questa: che quei Cinque Esercizi come li ha dati il Dottore? Li ha dati in questo modo: come correttivo oppure come antitossico per qualsiasi esercizio spirituale sbagliato. L’esercizio spirituale sbagliato e’ per esempio un esercizio dello yoga trascorso che riguardava un tipo umano costituito diversamente e che di colpo, brutalmente si applica a noi e…quello e’ un esercizio spirituale sbagliato. Qualcuno dice: “Ma a me fa bene”. E’ segno che tu sei uno dell’eta’ della pietra che ancora deve fare quel passaggio; oppure ti fa bene perche’ “ti sfrigulìa” la volonta’. E un minimo di volonta ci vuole per fare questi esercizi. Oppure l’esercizio sbagliato e’ lo stesso esercizio della Scienza dello Spirito fatto male, ossia uno capisce a suo modo gli esercizi e non li fa bene. E ci sono degli esercizi che se non vengono fatti bene posso essere anche piuttosto… non dico pericolosi ma danno un… qualche reazione. A questo punto noi diciamo: La Via del Pensiero e’ tale che se anche si sbagliano certi dettagli la forza del pensiero li corregge. L’altra considerazione e’ questa: che noi abbiamo i Cinque Esercizi. Questi Cinque Esercizi… – che del resto furono poi furono pubblicati nella seconda annata di Ur, questi qui Evola ebbe il naso buono, perche’ capi’ che erano importanti e li ha pubblicati, glieli ho dati io – e questi Cinque Esercizi sono tali che da soli potrebbero far camminare l’uomo e farlo arrivare anche anche all’ Iniziazione. Soltanto che … uno vuole molti esercizi perche’ crede che lasciando uno e prendendone un altro supera un limite che invece deve superare prima e quindi va a caccia del ciclo non conosciuto dello Steiner, del un ciclo raro, perche’cosi’ finalmente trova l’Iniziazione ma… non e’ il ciclo. E tu devi servirti dei cicli che hai. E li’ che devi lavorare. Non e’ che aumentando la lettura aumenta l’orizzonte, comunque con questo non voglio essere serio, e quindi non vorrei… uno si legge tutti i cicli che vuole. Pero’ dobbiamo dire “Cyclus non facit Initiatum”. E allora in questa operazione noi sbagliamo continuamente. Siamo corretti da questa costellazione di esercizi. Che il dottore avverte che sono dati apposta come correttivo di qualsiasi errore si compia nella via dello Spirito. Soltanto dobbiamo capire questo perche’ per prendere sul serio il Dottore bisogna capire Chi e’. E capire Chi e’ e’ la piu’ grande vittoria spirituale che un uomo possa conseguire perche capisce che e’ il vero maestro. E ve lo dice uno che e’ stato anche persino avversario di Steiner, perche’ prima di riconoscerlo come maestro ha combattuto con lui proprio punto per punto, leggendo e verificando quindi a un certo punto il premio e’ stato di riconoscerlo; ma se uno riconosce che e’ il Maestro dei Nuovi Tempi, il grande iniziato dei nuovi tempi allora puo’ prendere sul serio gli esercizi. E qui non e’ che abbiamo risposto alla domanda dell’ultra potente Walter. Perche’ dobbiamo dire come cristificare le forze.E’ qui che forse dobbiamo ricorrere a un altra domanda. Vediamo.

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“L’Epifania del Cristo sulla Terra in relazione alla circolazione sanguigna…”

pero’….
L’ altra domanda è questa:

“Si può dire che per noi la contemplazione della luce dell’Idea sia come fu per i Magi seguire la cometa? Essi trovarono il Cristo così come dovremmo incontrarlo anche noi nel pensiero libero dai sensi.”

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Ecco qui abbiamo l’occasione di capire la polarita’ indicata nella prima domanda. Ossia noi tendiamo verso una virtu’ e abbiamo come opposto il contrario. Ed e’ soltanto con l’esperienza del pensiero libero dai sensi che noi capiamo che qualsiasi forza interiore  scenda in noi e non viva in noi secondo il suo vero valore, il suo interno valore, ma serva la nostra psiche, diventa l’opposto. Per cui le piu’ alte importanti forze spirituali si rovesciano. Questo e’ il pericolo che attraversa l’uomo moderno. Qualunque essere cerchi la via dello Spirito… diventa… la via dello Spirito diventa la via del più tremendo egoismo… perchè? Perché non c’è la conoscenza che è richiesta per l’esperienza interiore dei nuovi tempi; non essendoci questo, ecco noi ci spieghiamo il perché, sia nello Yoga, sia nei sistemi orientali, sia nel cristianesimo mistico c’era un rigore tremendo, una sorveglianza continua di tutto ciò che si faceva, perché si sapeva, si conosceva questa legge.
Ora, questo noi come lo possiamo realizzare? E qui abbiamo veramente il sentiero del pensiero, che ci aiuta a comprendere. Per esempio la polarità che oggi veramente si presenta come quella del materialismo più pesante.
Prendete il ferro; il ferro è la sostanza più… più diffusa, più usata per la civiltà meccanica. E’ il metallo che domina, che è veramente uno strumento dell’ostacolatore, di quello che vive proprio nel mondo fisico. E noi possiamo ricordare che il dio dei metalli era quello che ha sedotto Giuda, e quello per cui Giuda era legato al mondo metallico, al mondo dei danari.
Un metallo, per esempio, come l’argento… che so… erano trenta sicli d’argento… è il metallo in cui c’era la potenza d’Arimane che agiva e la civiltà del ferro..- qualcuno l’ha chiamata la civiltà del piombo, ma siamo li’ in sostanza.
Comunque… questo metallo è un metallo che ha a che fare terribilmente con Arimane; Arimane domina. Guardate tutti coloro che sono impegnati in lavori meccanici… i metalmeccanici sono degli esseri che bisogna veramente comprendere, perché una certa virulenza dipende dal fatto che si trovano in un ambito in cui non c’è luce, questo meccanicismo è messo molto bene in evidenza dal famoso film di Charlot… e… luci… non mi ricordo… luci… eh?… Tempi moderni!
Questo è vero, però non è con la ricetta politica che si solleva… eh, ci vuole qualcosa d’altro, e il Dottore lo realizzò quando per due anni tenne le conferenze a quattromila operai di un’industria tedesca, e questi operai non vedevano l’ora di incontrare lui; s’erano talmente innamorati di lui che dava tutte… le risposte più belle, più importanti, anche sull’evoluzione… le ha date agli operai.
Questi operai s’erano talmente affezionati a lui che i sindacati si..s. i preoccuparono… e fecero un lavoro per farle smettere. Ma quella è la medicina, perché questi no… non è che cerchino gli au… la storia degli aumenti è una grossa illusione..tutti vogliono gli aumenti, e ci sono situazioni che possono evolvere senza bisogno di politica ma solo con provvedimenti legislativi e… ed equilibrati. Ma purtroppo la cosa ha marciato in un altro modo. Perché questi esseri hanno bisogno di luce spirituale.
La civiltà del ferro. La civiltà della macchina. Però noi abbiamo parlato qualche sabato scor..qualche sabato fa, a proposito di Giuda, che fu preso proprio da quella forza che agì attraverso il metallo. Ma non dobbiamo dimenticare che c’è il ferrum sidereum, che c’è il ferro di Marte, e che da circa cinquant’anni le forze di Marte agiscono sull’uomo in una maniera nuova… e… sono le forze del Buddha.
Adesso qui dico qualcosa che a qualcuno può sembrare una favola, ma l’azione dei Rosacroce, l’azione di Cristiano Rosenkreutz si è manifestata recentemente sulla Terra… recentemente parlo di.. e.. qualche secolo fa… con il far si’ che il Buddha operasse su Marte in maniera da inserire delle forze in Marte, che potessero giovare all’uomo quando tornando sulla Terra passa attraverso prima le stelle fisse poi i pianeti e poi passa per Marte e poi entra nella Terra. Da quel momento gli uomini che hanno una certa tendenza allo Spirito portano con se per via di Marte la forza del ferro sacro, ossia portano in se la possibilità di trasformare ciò che è inferiore nella natura umana, portano le forze del Buddha. Noi questo abbiamo cercato di spiegarlo una volta.
Le forze del Buddha, oggi, come vengono rispolverate e tirate fuori attraverso la situazione dello Zen sono qualcosa di… veramente… di lacrimevole, perché il Buddha è una forza che opera con  il Logos, ma che agisce dall’interno: bisogna conoscere questo mistero.
Perche’ lo scienziato ha una certa calma quando indaga: perche’ ha una certa forza. Perche’ l’indagatore se e’ veramente in regola con certe leggi ha una calma profonda: perche’ il fenomeno fisico sollecita un pensiero umano non psichico; quindi sollecita una forza impersonale del pensiero, sollecita cio’ che c’e’ di piu’ potente nel profondo del pensiero, e che ha la possibilita’ di essere esente da qualsiasi moto dell’anima, del sentire, degli istinti. Questa forza e’ la forza del Buddha.  Ossia noi questo lo possiamo tradurre in cio’ che e’ l’operazione della meditazione. Se noi siamo capaci di seguire la concentrazione del pensiero in maniera da far esprimere quello che veramente non ha niente a che vedere con cio’ che siamo, con cio’ che desideriamo, con cio’ che sentiamo, con cio’ che e’ istintivo in noi ma che tuttavia ha il potere di fluire come forza pensiero a cui ci siamo allenati, allora questa forza ha un potere di profondità per il fatto che porta con sé l’annientamento della brama inferiore. Veramente una forza buddhica, che da’ l’indipendenza buddhica al volere, ossia mentre ai tempi del Buddha Shakyamuni, di Buddha Shakyamuni, questa si esprimeva come una fuga dalla vita – e quindi una vibrazione piuttosto negativa del volere e del sentire, tuttavia necessaria a quei tempi – oggi questo diventa, nell’ operazione del pensiero, come una potenza liberatrice, come una folgore di pensiero che entri in noi e ci libera da qualsiasi istinto e desiderio.
Naturalmente è un’operazione che richiede una certa preparazione, però dobbiamo contemplarla, e un capitolo del libro La Tradizione Solare proprio l’ho dedicato a questo…ossia… noi abbiamo nel pensiero capace di immergersi nell’oggetto…  (e…nell’oggetto fisico, però il pensiero attinge…alle forze piu’profonde di se stesso)…in questo pensiero abbiamo la possibilità del potere inserito in Marte dal Buddha, e quindi è un pensiero liberatore, è una potenza pensiero, che noi possiamo accogliere.
Qui non abbiamo il tempo… eh sì purtoppo… non abbiamo il tempo per dire che in sostanza, come il buddhismo viene, venne a correggere il brahmanesimo, a dare proprio un colpo al brahmanesimo.. non solo, ma anche a integrarlo in molte forme – e qui… sarebbe lungo dirlo – alla stessa maniera noi possiamo considerare il pianeta Marte come un luogo del brahmanesimo, un luogo dell’aristotelismo, mentre la polarità opposta e’ il Buddha, è Platone. Questo lo dico rapidamente per far capire di che…qual impulso sto parlando, come impulso che trasforma il ferro profano, la ferreità della civiltà nella ferreità delle forze che vincono il materialismo.
E qui non..non ho il tempo per dire che cosa significa… lo lascio a voi, il cammino dei Magi… è proprio questo.
Per chi conosce un certo capitolo del Dottore sa che la visita dei Magi corrisponde a un certo evento del Buddha: pace agli uomini di buona volontà…
E’… è la grandiosità del Buddha che ritorna per servire il Cristo, perché sei secoli prima del cristo il Buddha fu necessario proprio per… e… preparare il terreno nell’aura della terra la nascita di questo Essere. Ma tutto ciò che si espresse sei/sette secoli prima del Cristo, la nascita di Roma, la nascita della filosofia greca e poi Lao Tze in estremo oriente e poi la nascita del Buddha, tutto questo lo si può veramente riconoscere come una preparazione dell’aura della Terra alla nascita del Cristo (qui dovrei concludere prendendo tutte le fila ma sarebbe piuttosto un debordare).
Comunque possiamo dire questo: noi abbiamo continuamente la possibilità di vincere l’elemento infero da cui siamo abitati, perché senza elemento infero non avremmo una vita quotidiana anche con il suo equilibrio… se noi siamo… fossimo privi di Arimane ci muoveremmo come dei fantasmi, se fossimo privi di Lucifero saremmo degli esseri gelidi, incapaci di fantasia.
Che significa questo: che questi due esseri sono tremendi per noi se noi sbagliamo, se noi non abbiamo le forze della conoscenza e quindi li facciamo entrare a spadroneggiare nella nostra anima.
Ma questi due esseri ci danno qualcosa di meraviglioso… e Arimane ci da la forza nella sfera fisica, ma questa forza la dobbiamo impugnare noi, con la nostra volontà, con il nostro Io.  Arimane… e …… Lucifero ci da la fantasia, l’immaginazione, che cerca di evadere dal mondo ma se noi l’afferriamo diventa una forza creatrice nostra.
Quindi qui noi ritorniamo a ricordare che dipende dal nostro atto interiore il mettere al centro della nostra vita ciò che conosce la vita, ossia l’Io spirituale in noi, ossia l’Io Logos in noi.

Planet Mars, Earth visible in background (Digital Composite)

12 pensieri su “CONFERENZA DI MASSIMO SCALIGERO DEL 30 DICEMBRE 1978

  1. Un grazie di cuore a Savitri e collaboratori per l’impegno occorso a postare questa bellissima conferenza, densa di significati ma portata avanti in modo così “leggero” dal Maestro Massimo Scaligero!

  2. Con ciò, ritengo che una “cosa” nuova sia apparsa.

    E, senza dimenticare Colui di cui sentiamo la voce, ringrazio con tutta l’anima gli amici di Eco che, con fatica e sensibilità, hanno dato, imparzialmente, al mondo, questo bel frutto.

  3. Meravigliosa!! Non ci sono altre parole per descrivere questa conferenza…
    Un grazie speciale a Savitri e agli altri amici di Eco per il lavoro che portate avanti ogni giorno!

  4. Da sola non avrei potuto far nulla. Intanto il consiglio di pubblicare l’intera conferenza in una volta e’ stata di isidoro, e in effetti e’ risultata la decisione migliore. Il nostro tecnico audio Nait ha curato e ottimizzato anche il sonoro, ci hanno aiutato pure nella trascrizione oltre che il generoso Daniel, nei dubbi di difficile interpretazione nell’ascolto, di determinate parole, per il latino da me superficialmente conosciuto, sia Isidoro che Hugo. In questa maniera abbiamo, spero, rischiato di meno di commettere qualche strafalcione, nel qual caso ci scusiamo, ma la possibilita’ per tutti di leggere ed ascoltare per verificare sara’ utile a correggere l’eventuale ulteriore refuso. Scriveteci magari, nei commenti va benissimo, se notate qualcosa che possa essere migliorato o corretto nella trascrizione pubblicata.
    Grazie a voi tutti per la pazienza.
    Eco e’ solo un mezzo.
    Questi doni hanno cominciato il loro viaggio dal Maestro, dallo spirito e dal cuore, dalla voce del Maestro; e di mano in mano sono giunti fino a noi. Li rendiamo a nostra volta, sempre gratuitamente – con la piu’ grande semplicita’ ed immediatezza possibile, cioe’ senza aggiunte, censure o modifiche, interpretazioni e alterazioni di sorta – convinti che essi sono attesi e accettati con la stessa gioia e gratitudine nostra e di coloro che prima di noi li ricevettero.

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