*
(San Romano di Roma-Chiesa di S. Romano-Roma)
*
Me so’ accorto che devo diventa’ più bbòno, ma mentre faccio sto proponimento m’accorgo pure che sto già a esse’ più cattivo… ah no! più bbòno!. E’ vero o so’ buggerato dall’ego?
Ma perché l’ha messo in romanesco questo? Qui gatta ci cova. Perché… è vero che qui il romanesco lo capiscono tutti: anche se c’è qualcuno venuto da fuori che ha la pianta di Roma in tasca, credo che il romanesco lo capisca.
Mi sono accorto che sto per diventare più bbòno. Attento… alle cantonate, e ricordati: scopri in te il buono che sembra cattivo; scopri in te il cattivo che vuole sembrare buono: questa è la massima.
Però lui è furbo, è furbo e se cèca un occhio! Mentre faccio sto proponimento, de diventa’ bbòno, me sa’ di’ che vor di’ esse bbòno? Perché se tu lo chiedi a qualcuno, per lui essere bbòno significa andare la mattina a comprare il pesce e poi rivenderlo come si deve, e poi procurare tutto quello che è necessario. E per un altro essere bbòno significa prendere la droga, per un altro essere bbòno significa regalare un pochino di avanzi al prossimo, al prossimo che è un pochino indigente.
E quindi essere bbòni… qualcuno può ricordare la famosa iniziativa del riarmo morale, che vennero…: era una corrente americana, il riarmo morale, che alla fine della guerra, la seconda guerra – avevamo capito che avevamo perduto – dovevamo essere corretti perché eravamo cattivi, allora venivano loro e ci insegnavano a essere bbòni. E interrogati da noi dissero che essere bbòni non ci vuole niente perché basta che all’improvviso uno dice: da adesso io divento bbòno. E … e lì ci furono dei furbacchioni che finsero di essere bbòni e questi je dettero soldi… uno aveva bisogno della bicicletta e fingendo di essere bbòno gli dettero la bicicletta, ché ancora non funzionavano le macchine. E quindi dopo finì a risate; una cosa abbastanza deprimente però, perché… essere bbòni è difficile, e quindi… noi possiamo dire: siamo d’accordo con coloro che vogliono diventare bbòni, però attenzione… alle finzioni. Quindi l’amico qui se ne accorge, quindi non c’è bisogno di aggiungere altro, mentre…
*
Si può controllare la paura, vincere l’ira, smettere di fumare, smettere di mettersi le dita nel naso, ma il sesso no.
Ma perché? E chi l’ha detto? Smettere di fumare, eh… non è mica facile. Quindi… vincere l’ira: vinci l’ira e già hai vinto per quattro quinti il sesso; vinci il sesso.. (e chi lo vince? eh) … e hai veramente vinto l’ira , perché sono insieme: ira, sesso e… qualche altra cosa.
Ora, abbiamo scherzato con l’amico che vuol diventare bbòno, qui non possiamo scherzare, perché questo problema del sesso lo abbiamo trattato e lo tratteremo sempre, perché ognuno ha il suo livello di redenzione.
Quindi ci sono dei personaggi che per vincere il sesso devono cominciare a sperimentarlo. Quella è già per loro una vittoria. Altri invece l’hanno sperimentato abbastanza e devono cominciare a… e capire che cosa è avvenuto di loro; e altri se hanno capito sono su una strada in cui loro possono anche prendere la decisione di una … di una … è difficile dire se redenzione oppure trasmutazione, o sublimazione: mettiamo una trasformazione. E però proprio allora si presentano dei problemi gravissimi, perché ci sono radici profonde proprio nel fatto che l’uomo è fatto… è fatto di materia… e spirito, però noi dobbiamo guardare l’essere spirituale dell’uomo come un recipiente in cui c’è dentro materia morta con cui lo spirito deve lottare. Materia proprio nel senso di calcio, fosforo, fluoro, silicio, metalli come l’oro: questa materia è una specie di cadavere minerale che noi ci portiamo addosso. Se non l’avessimo saremmo tutti degli angeli simpaticissimi; Lucifero sarebbe felice, perché vuole spiritualizzare tutti.
E invece abbiamo a che fare con una situazione veramente… complessa. Perché siamo… abbiamo questo cadavere animale… minerale, che però , la vita che noi abbiamo non ammette che ci sia un cadavere in noi, e questa vita è il flusso delle forze delle gerarchie le quali in noi affrontano tutto ciò che è minerale e lo tolgono allo stato di materialità. Non esiste minerale in noi che non sia compenetrato di spirito, soltanto che non è un’operazione che facciamo noi, è fatta da forze altissime mediante le quali noi viviamo in questa materialità; poi però piano piano, siccome noi scompigliamo l’ordine, questa materialità comincia a riprendere il sopravvento, il calcio, il ferro, l’oro cominciano a dire: io voglio essere io come sono, non il calcio, il ferro l’oro dominate dallo spirito… e quindi tradotte ad altro valore… perché non esiste una materia organica che esista da sé.
E allora quando comincia questa stanchezza delle forze comincia, comincia la malattia, e le malattie già sono queste, e poi la vecchiaia e poi la morte, in cui il minerale finalmente è quello… raggiunge il suo stato di indipendenza, ossia di vera materialità.
Questo scompigliamento per cui ci si ammala e si muore, viene dal fatto che l’uomo non è in grado, cosi insaccato nella materia, di conoscere le leggi dello spirito che un tempo gli rivelavano il rapporto che aveva con il corpo, e gli davano… e questa rivelazione non era soltanto un conoscere: un operare era.
Quindi l’uomo… l’uomo perde il cliché spirituale che gli rimane dopo l’ Atlantide; è un cliché, non è una potenza, lo va perdendo e piano piano arriva al punto in cui questo problema lo travolge e… non lo travolge del tutto perché ci sono le antiche mistiche, poi viene il misticismo cristiano, eccetera… ma nei tempi moderni questo problema si riaffaccia in una maniera piuttosto severa, e perché siamo a una svolta decisiva del rapporto che ha lo spirito con la parte materiale… questa materia, e siccome però c’ho delle domande qui la risposta verrà tra due domande, quindi, voleva… dove sta questa… ah ecco, mi è sfuggita la domanda… ah, ecco:
*
La paura del dolore come opposizione al Karma.
La paura del dolore è in relazione a quello che noi dicevamo, perché sono le Entità spirituali che aiutano l’uomo: le possiamo chiamare per intenderci le entità spirituali «buone», che immettono questo cadavere minerale nell’uomo: per materializzarlo. Lucifero tende a spiritualizzarlo.
Realmente noi siamo pieni, ripieni di una materia morta, contro la quale combattono appunto quelle forze, che noi dobbiamo capire che sono le forze che rispondono alla coscienza più elevata dell’uomo, la coscienza che l’uomo ha perduto, la coscienza intuitiva, corrispondono alla coscienza ispirata, la coscienza immaginativa, quindi a stati di coscienza molto elevati che l’uomo ha perduto: dall’Atlantide in poi è finita. E’ entrato il Kali Yuga e quindi si è vissuto di ricordi e di riti con cui alcuni esseri aiutavano i popoli, intanto questi popoli ancora erano permeabili dalla parola dello spirito, in quanto l’uomo vero, autocosciente, non era nato.
Le Entità spirituali «buone» aiutano l’uomo con questa potenza della parte materiale, della parte oscura, eh ma voi vedete come tutti quanti temono, appunto, questo. Noi seguendo la Scienza dello Spirito incontriamo un’ esperienza, descritta come quella del Guardiano della Soglia, e impariamo che il Guardiano della Soglia è quello che ci impedisce di ignorare questo cadavere minerale che noi portiamo, e che non ammette che noi siamo passivi dinanzi ad esso, perché abbiamo detto che questo cadavere oscuro, questo cadavere, questo buio che noi portiamo della materia viene dominato da entità che rispondono appunto al grado di coscienza che noi abbiamo, ai gradi di coscienza che noi abbiamo perduto, e che sono gradi che… vogliamo usare termini indiani, sanscriti: Manas, Buddhi, Atman, che significa coscienza immaginativa, coscienza ispirata, coscienza spirituale.
Però è cominciata l’epoca in cui l’uomo deve avere l’ esp… ha l’autocoscienza, perché deve cominciare a realizzare quello che un tempo gli veniva fornito direttamente dalle Gerarchie e che oggi continua a essergli fornito, ma non ha più la relazione antica perché l’uomo si è veramente staccato dallo spirituale. Il Kali Yuga ha operato, ma era previsto, e la via non è il partirsene verso i valori spirituali accumulati, perché ognuno di noi ha una storia spirituale che per fortuna non si incarna nella terra, ed è bene che l’uomo non conosca certi valori spirituali perché se li conoscesse direbbe: ma io allora non faccio più niente perché già c’è lo spirito in me. Per questo sarebbe un terribile egoismo, perché significherebbe lasciare nei guai gli altri uomini che invece sono affondati in questa tenebra, sono affondati per dare, per aver dato modo a quelli, ad essi, di accumulare forze spirituali. Ma queste forze spirituali non vengono accumulate per fuggirsene nel Nirvana, ma per affrontare decisamente l’oscurità della Terra, per affrontare appunto, fare i conti, con questa materialità che pesa nell’uomo, e allora si tratta di capire che cosa è questo. La paura del dolore qui – è già data la risposta – è veramente un’opposizione al karma, perché il karma è un aiuto.
Il karma è la direzione dell’Io superiore che si continua attraverso un processo di compensazione, oppure di pareggio con debiti contratti e il cui pagamento vuole dire acquisizione di qualità necessarie all’integrazione interiore, quindi il karma è un grande aiuto. Siccome il karma però si presenta certe volte attraverso forme dolorose, c’è una specie di opposizione ad esso, che è la paura del dolore. Per noi, questo è un assurdo, perché noi possiamo avere la massima comprensione per questa paura del dolore, anzi, la possiamo sentire anche noi, però per noi è fondamentale una conoscenza che trasforma qualsiasi dolore in una… in una forza che, in quanto contemplata per quello che è il suo senso ultimo, si trasforma in un aiuto.
Quindi noi cominciamo a fare un lavoro interiore di integrazione del dato sensibile mediante il contenuto interiore, questo contenuto interiore viene dal pensiero che pensa, e con questo qualsiasi percezione diviene una realtà interiore, e quindi diventa un aiuto. La paura del dolore è ingenua, non ha senso, e quindi… quella conoscenza diviene cooperazione al karma.
E a questo punto devo afferrare le domande che mi portano nel cuore del tema. Per cui continuo a rispondere alle domande che già ho letto. E una è questa:
*
“Puoi parlare sulla spiritualizzazione della materia?”
L’altra:
“Come si supera il dualismo tra mondo della materia e mondo dello spirito?”
Poi c’è n’è un’altra, potrei leggere anche questa:
“La Lemuria fu distrutta dal fuoco, l’Atlantide dall’acqua, il diluvio, l’attuale civiltà sarà distrutta ad opera del male. C’è per quest’ultima una possibilità concreta di salvezza? Oppure il trionfo delle forze del male corrisponde ad un fine evolutivo cosmico, di modo che sono vani anche se meritevoli gli sforzi di coloro che tentano di raddrizzare la situazione?”
Adesso vedremo. Ma… “finirà per il Male…” ma in quanto il male verrà espulso, e quindi il trionfo apparterrà alle forze capaci di trasformare il male. Soltanto che ci sarà un residuo che serve come materia di un’evoluzione successiva, perché ci saranno degli esseri che saranno come dei relitti, come dei sopravvissuti, che avranno bisogno d’aiuto e si reincarneranno in modo che possano tentare ancora la prova, e allora è importante che ci siano degli esseri che hanno già operato questa trasformazione.
Comunque: “dualismo tra il mondo della materia e il mondo dello spirito”. La materia adesso noi la stiamo considerando, prima abbiamo parlato di questo «insaccamento», di questo cadavere minerale che vive in ciascuno di noi e che gli costituisce la parte oscura, subcosciente, la parte da cui salgono gli istinti, eccetera… in cui c’e’ tutto… la radice… dopo la morte piano piano noi ci liberiamo … e arriviamo a una zona in cui finalmente respiriamo, però dopo capiamo l’importanza di avere questo cadavere minerale in noi, e il fatto che il Guardiano della Soglia sta lì a fare in modo che noi non lo ignoriamo, ma lo consideriamo come uno strumento dell’ascesa.
La realtà è appunto che il dualismo materia-spirito è una costruzione intellettuale, è un’impressione dell’uomo intellettuale, perché l’uomo che percepisce, qualsiasi uomo della terra che percepisca, già nel percepire supera la dualità. La percezione è un atto interiore meraviglioso, di cui l’uomo non ha coscienza se non della parte che riguarda il sistema nervoso, la coscienza legata al sistema nervoso e quindi la sua sensazione. Però in ogni sensazione è presente questo contenuto, e noi questo all’infinito lo stiamo ripetendo, che si tratta di avere delle percezioni pure per capire che cosa avviene nel percepire come superamento della dualità, perché nel percepire già è superata questa dualità: quando noi vediamo un colore, una forma, noi già siamo entrati in una zona dello spirito, che agisce attraverso di noi. Già si può dire che ciò che è stato diviso si sta riunendo, e che ha come primo risultato la forma, il colore, e poi anche il pensiero. E il pensiero che pensa è già questa riunione, soltanto che il pensiero non è consapevole.
Quindi, ecco la fondamentalità di un metodo che non parta da dottrine del passato, che oggi non sono più sufficienti. A questo proposito ci sono serie di imbroglioni che rispolverano lo Yoga, che conoscono lo Zen, che conoscono il Tantrismo, e tutto quello che c’è di sensazionale lo rimettono a posto, poi siccome sono degli esseri colti, ti combinano dei trattati sulla meditazione dinamica, e imperversano, e questi sono degli ingannatori.
Loro sono delle bravissime persone, ma loro hanno il compito proprio di impedire che l’uomo conosca la Via vera, perché la via vera non ha pubblicità, non ha propaganda, non ha… trionfo pubblicistico-editoriale: è molto difficile, si può dire che deve lavorare da anima a anima, attraverso pubblicazioni che si sostengono perché i cuori sostengono queste pubblicazioni, mentre – ed io ogni tanto uno di questi libri lo devo leggere per capire come lavora l’Ostacolatore – e l’Ostacolatore mica si presenta stupido, o scorretto, o privo di cultura, perché allora sarebbe subito scoperto.
L’Ostacolatore si presenta in regola con tutti i canoni dell’occultismo moderno, tutto quello che c’è nei diversi Gurdjieff e i loro discepoli, nei diversi Crowley e i loro discepoli, e hanno anche un apparato critico-filologico non indifferente.
Tuttavia, il loro ruolo è contro lo Spirituale, è contro il Logos, è contro la possibilità che l’uomo per esempio scopra le leggi del pensiero, che non si imparano mica con la Logica di Hegel. Hegel tentò – il lavoro di Hegel è meraviglioso – ma arriviamo alla dialettica, non al pensiero. E le leggi del pensiero non le ha potuto scoprire nessuno finora perché il pensiero che è stato finora pensato secondo luce interiore, vedi Socrate, Platone, vedi persino Cartesio, checché ne dica Guénon, ma persino Hegel – ma com’è che il Dottore dice “Hegel lo considero l’ultima luce di un tramonto” – ma perché il pensiero rigorosamente logico può nascere solo ora, perché solo ora l’uomo ha una esperienza autocosciente, come non c’è mai stata.
Oggi un ragioniere ha un’autocoscienza che un filosofo del secolo scorso non aveva, e malgrado la sua ragioneria può avere una forza-pensiero che prima non era possibile. Speriamo che non ci sia un ragioniere qui, comunque, non è che… ho detto ragioniere, mi è venuto in testa… tu sei geometra, non sei ragioniere… M’è venuto così, scusate, ma è che qui parliamo a braccio, o a bersagliere, quindi…
Ora siamo in un momento in cui l’uomo può veramente sperimentare le leggi del pensiero, non perché sia più evoluto spiritualmente, ma perchè è più forte nell’Io, perché spiritualmente l’uomo del secolo scorso forse era più aperto; oggi è più chiuso, ma è più forte come Io, e se come Io comincia a operare in sé, si incontra il pensiero, e incontra, e sa fare quella distinzione tra prodotto e producente, perché tutto quello che l’uomo crea è prodotto dal pensiero, e il producente è più importante del prodotto. E se guardiamo la natura è il prodotto d’ un altro pensiero: il pensiero del cosmo. Quindi per l’uomo è importante capire che questo prodotto lui lo pensa, e lo può anche identificare come prodotto. Lui ripercorre il pensiero che ha pensato l’oggetto, ma questo lo porta al punto in cui ciò che è dato nasce, e questa è l’esperienza potente che viene data dalla Via dei nuovi tempi.
Ora, io quando mi trovo dinanzi testi di questi «yoghisti» … che poi c’hanno organizzazioni economiche di miliardi, perché vendono persino i dischi per la cantilena che deve fare l’oscillazione della testa per avere il terzo occhio, perché una volta andando a sinistra l’occhio va verso destra, e viceversa, quindi qui tra la destra e la sinistra si mettono d’accordo e ti danno il terzo occhio… te faccio n’occhio: il terzo occhio! …
Però questo è propiziato da una cantilena, per cui c’è una vendita di dischi, e siccome ci son centri in tutto il mondo, potete immaginare che messe di quattrini e che interessi, e questo povero Yoga, questo Rajneesh che gia si vede, è un «bonòmo», ma non alla Luce dello Spirito: sembra un appuntato dei carabinieri, siciliano, un viso bonario, una guardia di finanza, ecco, calabrese, un viso simpaticissimo che abbracceresti, ma la Luce del pensiero non c’è; perché quando mi capitano questi testi io vado subito a vedere che cosa… lo frugo, e ho visto, vedo come se la cavano riguardo al problema del conoscere; lì mi sono accorto che questo sa tutto, il tantrismo lo conosce benissimo, poi ogni tanto spiffera qualche principio Zen eccetera, ma le leggi del pensiero gli sono assolutamente estranee, quindi non può aiutare l’uomo di questo tempo, che non ha bisogno di Zen, non ha bisogno di Yoga.
Scusate, ci sono degli esseri che hanno bisogno di questo, ma non sono uomini di questo tempo; ma quelli hanno bisogno anche dello spiritismo, come hanno bisogno di andare a messa, dal parroco, eccetera, ma noi qui stiamo parlando della corrente evolutiva del tempo, che quando assume la forma dell’occultismo, o dell’esoterismo, eh! in un certo senso deve essere in regola, perché ci sono dei giovani che cercano, e cercano con grande impeto, e io ricordo me stesso che ero così. Però si vede che non ero assolutamente passivo dinanzi agli ingannatori, quindi ogni tanto cambiavo strada, e questo m’ ha molto aiutato, perché quando bussavo alla porta di qualcuno io lo ritenevo un maestro, ma dopo un po’ se vedevo che quello che lui faceva non corrispondeva a quello che diceva lo piantavo, ma oggi ci sono dei giovani che si trovano una letteratura occultistica enorme: non vengono aiutati; aiutati vengono dal fatto che noi proponiamo una Via della Conoscenza che parte dai mezzi che già sono in atto nella indagine delle verità matematiche e logiche, nella indagine del mondo fisico, quindi percezione e pensiero, come cominciò Kant del resto.
Quindi quando noi sperimentiamo in questa direzione, eh, ci accorgiamo che, nel pensare che pensa già è superata la dualità del mondo: si tratta di continuarla.
Quando il pensiero si immerge in un dato, si può dire che ciò che nasce come essenza si unisce all’ oggettività del mondo perché il dato già appartiene all’ oggettività del mondo, e quindi avviene una sintesi e si tratta poi di ripetere per tutto. Noi ci alleniamo, per esempio, con la natura, la più pura, la più innocente che è il mondo dei cristalli e il mondo vegetale, ma dopo questa esperienza continua col mondo animale, col mondo umano.
L’altra forma di sintesi, eh, noi l’abbiamo nella percezione, perché non nascerebbe un colore dinanzi a noi, non nascerebbe una forma se non ci fosse un’unione della nostra anima con l’anima della terra, ossia con l’etere nostro con l’etere dell’ oggetto. Se il cristallo, il cristallo ha l’etere fuori, si può dire che l’etere del cristallo è una potenza che tiene nella fissità minerale il cristallo, e noi questo lo percepiamo. Si tratta semplicemente di continuare quell’operazione per cui il cristallo lo guardiamo e lo troviamo bello, non ci dobbiamo fermare lì: si tratta di continuare aspettando che si riveli qualcosa che esige da noi silenzio della psiche.
Questo silenzio della psiche è, tecnicamente, un mezzo, e ad un certo punto noi ci arriviamo anche se non conosciamo le leggi del silenzio, le discipline del silenzio, ma capiamo che se vogliamo avere una percezione che non è assolutamente abituale, ma che tuttavia continuamente si presenta a noi e noi la perdiamo, noi dobbiamo fare silenzio e in questo silenzio abbiamo, a un certo momento, il risonare di questa mirabile sintesi dell’ etere nostro con l’etere che sta intorno al cristallo e noi possiamo, dentro di noi, sentire qualcosa che appartiene al cristallo, ma può avvenire anche l’esperienza, questo è più difficile, che uno veda fuori qualcosa che appartiene all’ interiorità del cristallo. Ma questo con la pianta è anche più facile, col cristallo è più difficile.
Quindi, ecco, la sintesi spirito-materia comincia nel percepire, noi dobbiamo continuarla lì e tutta la vita dell’anima, per esempio le trasformazioni morali, veramente dipendono da questo, perché ad un certo punto, senza questo accompagnamento dell’anima, noi non possiamo proseguire nell’esperienza cognitiva, nell’ esperienza della unità del mondo e quindi più profonda esperienza del pensiero, maggiore necessità di ordine interiore nell’anima, fino a che si scopre che la luce che noi vediamo nelle cose ha un centro in noi ed è il cuore. E allora qui, noi possiamo concludere. Perfetto.
La Lemuria fu distrutta dal fuoco, l’ Atlantide dall’ acqua. L’attuale civiltà verrà distrutta ad opera del male. Perché?
Perché si diverrà abbastanza forti per espellere il male dalla natura spirituale dell’ uomo, ma questa espulsione non sarà una, un fatto mecc… un fatto materialistico, per cui questo male passa ad altri; sarà un’ espulsione che trasforma il male in una… in una quantità di esseri che non sarà la maggioranza degli uomini, ma saranno degli esseri che avranno il potere di trasmettere poi questo agli altri, quindi un’élite spirituale che agirà, e questo ci fa capire il senso ultimo di quello che abbiamo detto, perché questo cadavere minerale che sta nell’uomo e che lo obbliga ad essere esistente sulla terra, e obbliga, quindi, quella continua lotta delle forze interiori per vivere di giorno in giorno, per elaborare la materia fisica, per mangiare, per digerire, per combattere le malattie, poi però l’uomo piano piano cede e allora questo cadavere trionfa e diventa finalmente la materia che è: il male è lì. Il male è il fatto che questo cadavere condizioni la vita interiore e questo è il male di questa civiltà perché quando noi diciamo che il mondo è materiale e non solo questo, ma lo indaghiamo, e costruiamo una scienza che è solo una scienza della materia, della materia fisica: non mi dite che ci sono indagini di altro genere, non esistono. La psicologia è condizionata da questo, qualsiasi disciplina: la pedagogia, la filosofia è condizionata da questo. C’è solo la Via che dà la possibilità di trovare il punto di partenza per un’azione interiore che muti questa situazione; però in realtà noi siamo immersi, siamo condizio…siamo dominati da un sistema del sapere che è fondato sulla concezione materiale del mondo e questo rende inevitabile il male; ed è importante che il male ci sia perché, come dicevamo prima, l’ uomo è bene che ignori i suoi valori spirituali, altrimenti non vorrebbe più saperne di stare sulla terra.
C’è una frase interessantissima di Maitre Philippe, quando dice: “Ci sono… quasi tutti gli uomini ignorano che cos’è l’anima, ma è bene che lo ignorino, altrimenti molti non vorrebbero più fare nulla”.
E invece bisogna lavorare perché coloro che oggi sopportano il male, e ne fanno uno strumento della loro azione, ne fanno una vita sociale, ne fanno un’ organizzazione, un sistema di vita, una politica: questi lavorano per il futuro e purtroppo bisogna sopportarlo questo. Magari il futuro va modificato e questa modificazione dipende dal fatto che vengano degli esseri capaci di vedere questo retroscena, è questa la via d’uscita. La via d’ uscita è la Tripartizione, ma una Tripartizione che sia fondata sul fatto che degli esseri operino nel senso della trasformazione del male, ossia nella risoluzione del cadavere.
Guardate, c’è questa frase, appartiene al taoismo, a quelle storie taoistiche in cui si parla di un asceta che muore e poi viene seppellito, dopo un po’ si scopre la tomba e non c’è più nessuno, il cadavere è scomparso: la risoluzione del cadavere. In un altro caso si scopre la tomba di questo asceta, non c’è il cadavere ma c’è una spada, e allora qualcuno tenta di prendere questa spada e questa spada si invola nell’aria e sparisce. C’è una serie di racconti taoisti che narrano questo, c’è un fondo di verità perché nell’ antichissimo medio-oriente… nell’ antichissimo estremo oriente, c’è stata un’ incarnazione di Lucifero, ma un Lucifero sapientissimo e potente. E quegli esseri navigavano verso lo spirito, erano capaci di trasformare la materia in spirito. Questo ritorna, e noi abbiamo visto i segni del ritorno.
*
Qui il nostro potentissimo Sergio dice: “Puoi parlarci del vino eucaristico? «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore, tutti coloro che sono venuti prima di me sono ladri e assassini, ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta, chi per me passerà sarà salvo, entrerà, uscirà e troverà pascoli».
Ora la via è quella, noi abbiamo parlato di via del pensiero, via della percezione pura, ma il sentiero è quello. E per afferrare questo, noi dobbiamo ricordare come viene descritto il risveglio di Piero, di Pietro, nella Pentecoste. E’ un periodo in cui il Dottore dice che, a un certo punto, Pietro si sveglia come da un sogno e si accorge che, dalla vigilia dell’ arresto del Cristo, egli è entrato in una specie di sonno e rivive tutti gli avvenimenti fino alla Crocifissione, per cui capisce il suo rinnegamento, arriva a capire che, il mondo dell’ oscurità, il mondo della materia, quello che lui ha subito in questa specie di sonnolenza, ha trovato il Risolutore. Ha capito che l’ oscurità della Terra ha trovato la sua Luce, capisce che è nato lo Spirito della materia, ossia lo Spirito che annienta la materia e la risolve. Allora capisce che l’uomo può essere salvato e ha, in quel momento, la forza della Pentecoste che in lui agirà veramente da forza trasformatrice.
In sostanza, quello che lui comprende, importantissimo perché lui era il più chiuso – il più chiuso naturalmente era Giuda, però dopo veniva lui – e lui però riesce ad avere questa visione, e questa visione è quella di cui ci possiamo servire noi perché, quando abbiamo parlato del cadavere astrale, del cadavere minerale, noi abbiamo parlato della parte oscura, la parte terra, ma è ciò che deve essere usato come veicolo perché si manifesti lo Spirito della materia, lo Spirito della Terra.
Perciò il Guardiano della Soglia fa in modo che l’ uomo non sfugga il male, non sfugga la materialità della vita, anzi, la guarda come la materia della trasformazione.
Quindi, dinanzi all’esperienza di Pietro noi sentiamo questa intuizione che dà il senso vero alla Pentecoste, per il fatto che riguarda un’ esperienza attuale, perché ricordate l’ ultimo capitolo del Vangelo di Giovanni, il colloquio tra il Cristo e Pietro, e poi l’allusione a Giovanni; noi siamo nell’ epoca lì prevista, perché quello che salva Pietro è proprio l’intuizione del senso positivo dell’ oscurità della terra e quindi della materialità, che fino allora era veduta come un pericolo, tutte le tradizioni guardavano questa oscurità come qualcosa da evitare, gli ultimi erano gli Esseni, che cercavano di espellere da loro questa esperienza del buio della materia.
Doveva venire il Cristo per affrontare questa morta materia e farne materia dello Spirito, per cui veramente esiste uno Spirito della Terra, esiste il Logos della Terra, ossia ciò dinanzi a cui la materia è risolta, il male è risolto, ma è questo il compito: di capire quali sono oggi le vie per cui è possibile una simile operazione.
Apposta cercavo di indicare i possibili inganni, perché l’uomo cerca ciò che è facile, ma ciò che è facile non conduce alla verità. Le belle frasi di un libro che ti dicono “Ah, ritirati, fai questo”: eh no! Ci vuol altro, ci vuole una forza, una volontà di conoscenza che veramente insista, che veramente si ponga dinanzi alla vita dell’anima, scoprendo le forze che gli dànno questa possibilità. Porsi dinanzi alla vita dell’ anima: perché quando è possibile questo, le forze del Logos si affacciano all’ uomo come potere della individualità e nella individualità pura si affaccia il Christo, che vuole continuare a operare come già ha cominciato ad operare nel percepire e nel pensare.
_______________________________________________