SULLA TRIPARTIZIONE SOCIALE (di F. De Pascale)

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Considerazioni all’articolo da parte di Ecoantroposophia.

Nella mia ignoranza in campo Politico ed Economico – ignoranza anche in altri ambiti – non ho mai insistito, pur interessandomene molto, nello scrivere e parlare di Tripartizione sociale secondo Steiner.  Il nostro blog è uno spazio dedicato agli insegnamenti di Steiner, Scaligero e Colazza, in gran parte, non va nello specifico delle figlie della Sds e di altro.

Sappiamo però che se i tempi per l’applicazione della Tripartizione potevano essere maturi all’indomani del primo conflitto mondiale, a maggior ragione essi lo sono oggi.

Purtroppo non sono maturi gli uomini, più sprofondati di allora nel materialismo.

Eppure ciò non dovrebbe impedire che questa materia sociale specifica si studi, si approfondisca, venga spiegata, divulgata, così come si parla (e si insegna) di pittura, di danza, di poesia, di terapie mediche varie, di educazione Waldorf, tutte discipline  che in più anche si praticano.

Certo rimane al di sopra di tutto la Via del Pensiero, e nel senso di ri-conquista della tripartizione interiore.

Non è però anatema, nè eresia, approfondire nel frattempo e poter conferire frequentemente, di Tripartizione sociale insieme – e allo stesso titolo – a tutte le discipline altre (che, appunto, in più si praticano).

I testi base ci sono, il Dottore ne ha “scritto” molto e in maniera specializzata.

Poichè parliamo tutti di Politica nel senso di morale, ignoranza, egoismo, prevaricazione etc… ma nessuno che pensi di portare, con metodo, nei vari consessi e raduni antroposofici, conferenze dedicate e approfondite in merito alla Tripartizione sociale.

A qualcuno persino scandalizza intrattenersi sull’argomento dopo un semplice accenno ritenuto più che sufficiente. Il silenzio su questo argomento può essere solo giustificato da ignoranza sulla materia. L’avversione per il parlarne non la trovo giustificata in nessun senso: non fosse altro che per il solo considerare il sacrificio del Dottore stesso e la fatica e la passione che vi ha dedicato.

Si sbrindella e si dissacra  il Graal su Facebook tutti i giorni, si massacrano e si strumentalizzano i testi di Scaligero e le conferenze del Dottore, si accostano i Maestri a nomi di non raccomandabili e ci si fa vanto! Ma ci si scandalizza e ci si irrita se si accenna alla Tripartizione Sociale: credo che se ne possa quantomeno parlare e studiare tanto quanto si parla di costituzione interiore, di astrale, di eterico, di Spirito, di chiaroveggenza, di auree iniziatiche, di massaggi ritmici, di euritmia, di pedagogia Waldorf, di alimentazione, di cereali, di vegetarianesimo, di acquarello steineriano, di biodinamica, di architettura, di medicina antroposofica… etc (oltre che delle questioni Obama, Biden, Trump, Zelensky, GAZA… Cina, Russia…: tutte conseguenze del più  grande conflitto di interesse mondiale mai visto prima di oggi sulla Terra).

Ci sono delle realtà di studio, gruppi, associazioni, troppo poche e relegate, nemmeno di nicchia, proprio snobbate, che meritatamente – magari anche in maniera imperfetta,  con grande ostracismo e/o disinteresse nell’ambiente – studiano e divulgano la Tripartizione sociale; troppo poche: ma tanto di cappello.

In tutto l’ambiente antroposofico, e poi anche fuori, in attesa di poter applicare la Tripartizione sociale, questa si potrebbe far conoscere e studiare seriamente e con competenza, con la stessa serietà e lo stesso intento, con la stessa insistenza e frequenza che si usano per divulgare le altre materie scientifico spirituali, con lo stesso interesse che si ha per la politica e le questioni mondiali che tanto ci preoccupano e ci allarmano: tutti fenomeni che cerchiamo di interpretare coi mezzi scientifico spirituali che abbiamo ma che riusciamo appena a percepire nella loro vera trama appena dietro il velo: attività sterile se considerata da sola mentre non riusciamo nemmeno lontanamente a dare vita dentro di noi ad una immagine di organismo sociale sano secondo gli insegnamenti del Dottore.

Studiamo e facciamo studiare: per non esser impreparati ma pronti: oggi, o domani; in questa vita, o nella prossima.

ADMIN

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Rudolf Steiner era sapiente e sagace, al punto di conoscere molto bene il valore delle persone che aveva attorno. Sapeva bene che, a parte una ben ristretta élite di decisi praticanti interiori, molti prendevano l’Antroposofia un po’ come una apprezzabile visione del mondo, e un po’ come una forma religiosa o semireligiosa. Che mancasse drammaticamente l’impegno interiore ascetico può essere scorto da vari segni.

Oggi molti, per esempio, lamentano il fatto che la Tripartizione dell’organismo sociale – il mirabile dono del Mondo Spirituale – non si sia attuata. Anche allora, in Germania, subito dopo la Prima Guerra Mondiale, quando nel disfacimento della struttura statale dell’Impero tedesco sembrava che la Tripartizione avesse grandi possibilità di attuarsi, e tali grandi possibilità in effetti vi erano, e molte speranze in tal senso si erano manifestate, Rudolf Steiner si impegnò con tutte le sue forze con conferenze pubbliche, alle quali accorrevano migliaia di operai. Rudolf Steiner contattò pure personalità che avevano responsabilità nello Stato e nella Società, ed espose con grande chiarezza quanto richiedevano i tempi. La cosa non si realizzò.

Quando, tempo dopo, alcuni discepoli chiesero al Dottore il perché della non realizzazione della Tripartizione in Germania, dove essa aveva suscitato così tanto interesse e speranze, Rudolf Steiner rispose: “Perché in Germania non vi sono 100 discepoli della Scienza dello Spirito che abbiano fatto dell’Ascesi del libro Iniziazione lo scopo della propria vita. La Tripartizione non si è realizzata, perché non esistono 100 antroposofi consacrati alla pratica interiore del libro Iniziazione”. A quell’epoca gli antroposofi erano già venti o trentamila persone.

Ad Adelheid Petersen, il Dottore disse, che un giorno l’intellettualismo degli antroposofi dipingerà tutto grigio su grigio, e l’intellettualismo sarà la morte dell’Antroposofia. Disse, inoltre: “Potrebbe accadere che il movimento spirituale dell’essere vivente dell’Antroposofia si separi dalla Società Antroposofica!”.

A Giovanni Colazza – e questo mi fu riferito personalmente più volte da Massimo Scaligero – Rudolf Steiner, nell’ultimo colloquio avuto con lui, disse profeticamente: “Un giorno l’Antroposofia rinascerà in Italia, in una forma giovane, radicalmente rinnovellata, totalmente slegata dalle forme istituzionalizzate, una forma vivente”.

Per me, e non solo per me, questa rinascita dell’Antroposofia è nella Scienza dello Spirito come ce l’ha trasmessa Massimo Scaligero. La vivente Scienza dello Spirito è tutta nell’opera di Massimo Scligero, nel suo aver ritrovato l’aureo “filo d’Arianna” della Via del Pensiero Vivente, nel suo porre al centro l’esperienza ascetica della Filosofia della Libertà, nel porre al centro e al vertice della pratica interiore la concentrazione portata sino alle sue estreme conseguenze di liberazione del pensare dal servaggio corporeo.

Partendo dalla Via del Pensiero si ritesse l’invisibile trama aurea, michaelita, che un giorno porterà alla realizzazione in una dimensione più vasta dello Spirito, ad una trasformazione della coscienza umana, e di conseguenza anche alla realizzazione della Tripartizione.

Le personalità di rango spirituale delle quali parla il Dottore sono presenti, ma la loro azione sfugge agli schemi precostituiti dell’intellettualismo antroposofico, e come tale sfugge allo sguardo miope della dirigenza burocratica di coloro che hanno – anche ufficialmente – trasformata la creazione di Rudolf Steiner in una impresa commerciale, registrata all’Ufficio Svizzero del Commercio.

La fiducia è nell’audacia del pensare, nello slancio e nella fedeltà della volontà consacrata.

FdP

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