IL MORSO DEL DRAGO (di Raul Lovisoni)

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L’opera del ricercatore è far corrispondere ad ogni percezione di cosa, o fatto, il pensiero che ne è l’intimo senso:che non è il consueto pensiero mosso dalla percezione ed esaltante e consacrante il suo valore sensibile, sino a che domini la visione della vita, l’arte la cultura – ravvisabile come falso realismo, la mentita esteriorità che ha bisogno del dolore e della morte per mostrare il suo essere fittizio – […]

La deificazione della cronaca quotidiana, la feticizzazione realistica della banalità fattuale in ogni campo della cultura e dell’arte, l’esaltazione della analitica prosaicità delle cose, sono tutto fuorchè la realtà che esse pretendono far valere.

Massimo Scaligero, LA LUCE ed.Tilopa, Roma, pag.45

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Vi sono persone che sentono il morso del drago, che non possono fare a meno della ricerca interiore, che non possono vivere senza l’Arte dell’ascesa alla montagna sacra ovvero dell’ascesi.

Costoro tentano, sono spinti comunque verso lo Spirituale. Ma senza la Luce di Pensiero che viene dalla comprensione profonda, vissuta e sperimentata delle parole qui sopra riportate, ogni meditazione, ogni esercizio è vano ed opaco, perfino dannoso.

Perchè è normale nel nostro tempo, essere impregnati di falso realismo, credere nella mentita esteriorità del mondo sensibile e quindi “meditare” seguendo le categorie meccaniche di una “iniziazione” che esclude la via del pensiero. Ma tutto ciò è vano ed illusorio.

Ovviamente in ogni epoca ci sono stati esseri bisognosi del conforto devozionale. Gli gnostici dicevano che vi sono tre categorie: gli Iloti, ovvero i materialisti appagati dalla maya materiale, gli Psichici, ovvero i sentimentali che presagiscono qualcosa di reale oltre l’illusione sensibile ed infine, pochissimi i Pneumatici, coloro che lavorano per essere signori di se stessi, oltre se stessi.

La New Age orientalistica e la rete di culti e sette che essa esprime è un complesso di movimenti devozionali, ricchi di superstizioni che possono alleviare (in parte) il disagio degli Psichici che un tempo si riversavano sui banchi delle chiese cattoliche e nelle parrocchie. Oggi frequentano gli Ashram ed hanno pseudo maestri non dissimili da certi bonari parroci di campagna che ovviamente non erano in grado di penetrare i Padri della Chiesa nè di emulare l’eroismo di San Francesco. Ciò non toglie che a quel livello, molte anime semplici erano aiutate dai Sacramenti e dalla Tradizione e che in questa epoca siano meglio l’incenso ed i Buddha sui comodini (per dirla con Battiato) piuttosto che lo sballo del sabato sera.

Ma non è questa la strada della Libertà, non è questa la Via Solare. Scrive Massimo Scaligero:

L’opera del ricercatore è far corrispondere ad ogni percezione di cosa, o fatto, il pensiero che ne è l’intimo senso.

Come si può meditare su un Chakra se lo si immagina con la stessa categoria percettiva di pensiero che applichiamo al mondo materiale e alla banalità di chi compera un prodotto al supermercato? Ovviamente a tale domanda un vero Maestro darebbe la soluzione che è quella di risalire la corrente del pensiero fino all’incontro con la radice del Pensiero Vivente ovvero del Logos.

Invece uno pseudo maestro New Age consiglia di insistere e non pensare, di fare il vuoto, che vuoto non è ma solo opacità e stordimento sonnolento: il tutto intriso di somaticità ovvero della dittatura dell’anima legata ad aspetti fisiologici.

Ma gli Psichici ovvero i devozionali appagati dalla pratica gratificante dalla loro “meditazione” si accontentano del fare e preferiscono ignorare i segreti veri dell’arte Rosicruciana. Ripetono formule vuote come i devoti di Radio Maria con i loro rosari meccanici e sono così appagati.

Alcuni, morsi dal drago ad un certo punto comprendono ed incominciano per la prima volta la risalita.

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