DODICESIMA LETTERA
Marzo 1945
LA NATURA DEL MONDO PLANETARIO:
MARTE
(Continuazione)
Nella nostra ultima Lettera abbiamo descritto in dettaglio la natura e la sfera del Pianeta Marte. Ora proveremo ad illustrare questa conoscenza in un certo numero di cieli di nascita storici. In una tale considerazione , abbiamo bisogno di tener conto non soltanto del momento reale della nascita, bensì anche del periodo dello sviluppo embrionale prenatale. Sebbene la posizione di Marte al momento della nascita dia il quadro decisivo della natura di Marte di un essere umano, i movimenti e i gesti di questo Pianeta durante lo sviluppo embrionale sono pure importanti. Essi mostrano l’evoluzione interiore delle forze animiche nei confronti della manifestazione finale della natura di Marte. Per comprendere la qualità essenziale di Marte in relazione alle dodici Costellazioni dello Zodiaco, dobbiamo partire con la Costellazione della Vergine.
Marte in Vergine: quando nacque Giovanna d’Arco, il 6 gennaio 1412, Marte aveva lasciato la Costellazione del Leone ed era sul punto di entrare nella Vergine. Questo esempio ci dà un’impressione di come un essere umano percepisca il mondo e di come questo mondo risvegli la coscienza nell’anima. In questo caso Marte, che non era ancora pienamente entrato nella Vergine dopo esser passato attraverso le Costellazioni dai Pesci al Leone durante lo sviluppo embrionale, era ancora libero dall’influenza della Caduta che era avvenuta durante l’evoluzione dell’Antica Luna e che abbiamo descritto nell’ultima Lettera. Esso aveva ancora una qualità simile al Sole e non era ancora ostacolata dall’influsso oscurante delle Potenze “ribelli” nell’Universo. Il corpo animico era ancora in uno stato di innocenza cosmica. Questo ci aiuta a comprendere lo strano potere che era vivo in Giovanna d’Arco e che la rendeva capace di intervenire in maniera così decisiva nel corso della Storia. Non era solo entusiasmo ciò che le dava forza e impavidità, ma era la certezza incrollabile della sua vocazione spirituale. Essendo le forze della sua anima al di là delle Potenze oscuranti e indebolenti dell’Ostacolo dovute alla Caduta, la magia solare del suo apparire operava come un miracolo strano e irresistibile sul popolo del suo tempo.
Quando nacque Friedrich Nietzsche, il famoso filosofo (il 15 ottobre 1844), Marte era già entrato nella Vergine. Era entrato nella regione dello Zodiaco che riflette l’entrata nella grande epoca cosmica durante la quale la ribellione di cui abbiamo parlato ebbe luogo. Anche questo Marte di Nietzsche passava attraverso le Costellazioni dai Pesci alla Vergine. Ciò indica che anche nel corpo animico di Nietzsche viveva qualcosa come l’innocenza cosmica che abbiamo trovato in Giovanna d’Arco, tuttavia nel suo caso questa innocenza cosmica divenne la vittima delle Potenze superumane distruttive. La vita di Nietzsche è una delle più grandi tragedie. Marte sulla sua via dai Pesci alla Vergine non poté vincere un’opposizione di Saturno nella seconda metà dello sviluppo embrionale di Nietzsche. La potenza animica innocente, solare, che era nascosta in Nietzsche e che in maniera timida tentò di irrompere in alcuni dei suoi scritti, così come nella relazione con Richard Wagner, non poté discendere dalle sue altezze spirituali nelle realtà della vita terrena. Così il suo essere animico venne straziato, e divenne folle nel 44° anno della sua vita.
Marte in Bilancia: Marte entrò in Bilancia quando Tommaso Moro nacque il 7 febbraio 1478. Qui Marte ha già fatto un passo ulteriore nella regione che riflette la Caduta entro l’evoluzione dell’Antica Luna. Da quel che conosciamo del suo destino, se proviamo a metterci al posto di Tommaso Moro, troviamo che egli era circondato da un mondo nel quale impulsi oscuri operavano ad opporsi alla manifestazione della verità spirituale. Comunque, Tommaso Moro stava eretto in mezzo a questa tenebra. Era una così grande individualità, e il suo corpo animico o di coscienza era così ricolmo di luminose forze solari, che egli fu capace finalmente di essere vittorioso sulle prove del destino. Possiamo trovare questo potere animico riflesso nel movimento prenatale di Marte. All’epoca del suo concepimento Marte era in Toro, e poi si mosse attraverso le Costellazioni dei Gemelli, del Cancro, del Leone e della Vergine fino a che finalmente non passò in Bilancia. Troviamo qui di nuovo la cosmica innocenza delle forze di Marte che abbiamo trovato pure nei due esempi dati sopra. Ciò dette a Tommaso Moro la sua grande forza di carattere.
Marte in Scorpione: Marte in Scorpione è il preciso riflesso cosmico della Caduta entro l’evoluzione dell’Antica Luna. Esso è un’espressione delle forze animiche che sono sommerse, in una maniera o nell’altra, dalle conseguenze dell’evento che abbiamo descritto; quell’evento che dopo lunghi periodi di evoluzione infine fece apparire la Terra puramente materiale.
Quest’influenza di Marte in Scorpione possiamo trovarla in cieli di nascita come quello di Bacone da Verulamio, nato il 22 gennaio 1561 e dell’Arciduca Rodolfo d’Austria, nato il 21 agosto 1858. Bacone da Verulamio, in special modo verso la fine della sua vita, fu sconfitto dall’impulso che condusse alla moderna concezione della scienza naturale. Egli è stato persino chiamato il padre dell’empirismo, che divenne così importante nel metodo scientifico. Questo è un empirismo che non prende in considerazione la presenza di veruno spirito in Natura. Esso considera i fenomeni della Natura semplicemente come il risultato delle reazioni più o meno meccaniche di sostanze materiali. Così quelle forze che avevano la loro origine nella Caduta portarono l’umanità al punto più profondo dell’intero corso della sua evoluzione, onde l’umanità giungesse a sperimentare il mondo come pura materia.
L’Arciduca Rodolfo d’Austria divenne così insoddisfatto della vita ristretta e veramente materialistica, che come erede della corona austriaca e ungherese egli era obbligato a vivere, da suicidarsi. Ciò mostra che l’impulso di Marte della Caduta, se non fermato, può addirittura distruggere una vita umana.
Marte in Sagittario: Marte in Sagittario riflette una condizione del corpo astrale che porta agli esseri umani un’esperienza del conflitto del mondo materiale con la scintilla dello Spirito dentro di loro. Quando Goethe nacque, il 28 agosto 1749, Marte era entrato nella Costellazione del Sagittario. All’epoca del suo concepimento Marte stava in Vergine. Da lì esso muoveva attraverso la Bilancia e lo Scorpione e negli ultimi mesi dell’evoluzione embrionale di Goethe fece un nodo in Scorpione e in Sagittario.
A causa della natura individuale del corpo animico di Goethe l’effetto della Caduta potrebbe esser visto pienamente in questa personalità, ed egli riconobbe dentro di sé il conflitto dovuto a questo evento cosmico. Egli parla delle due anime che vivevano in lui. Una tendeva sempre a trascinarlo giù nella regione nella quale i sensi hanno trovato modo di sperimentare un mondo di pura materia, e l’altra lo richiamava al Mondo Celeste in cui vivono quegli Spiriti che sono i sublimi antenati dell’essere proprio dell’umanità. Possiamo pure sperimentare che Goethe, nella sua lotta tra queste forze nel suo corpo animico, vinse le conseguenze della Caduta. Egli purificò la coscienza delle sue esperienze sensorie. Poté vedere lo Spirito operante nella Natura e lo descrisse nei suoi scritti sulla pianta Archetipica. Egli percepiva questa come il prototipo sovrasensibile di tutta la vita vegetale esistente, che appare modificata nelle peculiarità dei tipi visibili del mondo vegetale.
Un’altra personalità che aveva quasi gli stessi gesti di Marte nel suo cielo di Nascita e durante il suo sviluppo prenatale è il conte Leone Tolstoj, nato il 9 settembre 1828. Se leggiamo le sue biografie, i suoi diari e i suoi libri, molti dei quali rivelano la lotta della sua vita, possiamo scoprire in lui quella discordia che origina dalla Caduta causata dallo sviluppo del corpo astrale umano. Egli si sentì continuamente lacerato tra un mondo di materia , che lo afferrava attraverso i suoi sensi, ed un mondo che era la manifestazione dell’evoluzione spirituale dell’umanità e dell’Universo. Egli soffrì violentemente a causa di questa discordia, tuttavia anche lui in grande misura vinse quella Caduta. Questo è rivelato non tanto dalle sue azioni e dai suoi scritti, bensì dalla maniera in cui alla vita animica dell’umanità egli oggi appare come essere umano. Il semplice suono del suo nome ha un certo peso nella vita culturale di oggi, e ciò non può essere facilmente messo da parte.
Marte in Capricorno: Marte in Capricorno riflette una condizione del corpo animico umano che lo rende capace di vincere le conseguenze della Caduta. Ora, l’essere umano può infine redimere la dualità creata dalla tentazione dell’umanità dalle forze della grande Caduta cosmica.
Allorché nacque Richard Wagner, il 22 maggio 1813, Marte era entrato nella Costellazione del Capricorno. All’epoca del suo concepimento esso stava in Leone. Così esso si mosse durante lo sviluppo prenatale attraverso Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione e Sagittario finché non entrò in Capricorno. Questo significa, per così dire, un lungo viaggio di queste forze prima che esse raggiungano la loro mèta finale. Possiamo trovare ciò confermato nella vita di Richard Wagner. Vi era nella sua natura animica qualcosa che era come l’eredità di un’innocenza solare, derivata da stadi passati dell’umanità, allorché essa non era ancora entrata così profondamente nell’abisso della separazione dal Mondo Spirituale. Troviamo ciò riflesso nella posizione di Marte in Leone. Poi lo vediamo entrare nelle Costellazioni che riflettono la Caduta. Questo è in relazione con un lungo periodo di lotta interiore e difficoltà. Comunque, più tardi nella sua vita egli raggiunse la mèta del suo anelare. Egli trovò ciò che chiamava “pace dai poteri dell’illusione” nella sua propria anima, e a partire da questa pace dell’anima poté creare la musica del suo ultimo grande dramma: il Parsifal. Marte in Capricorno anela alla pacificazione delle forze animiche, che erravano attraverso la valle profonda del rinnegamento umano dello Spirito e della solitudine entro il mondo materiale, risultanti dallo sviluppo del corpo animico umano dalla ribellione entro l’evoluzione dell’Antica Luna.
Marte in Acquario: Con Marte in Acquario qui sorge il problema se l’essere umano possa non soltanto anelare alla purificazione della natura di Marte, bensì addirittura redimere la dualità entrata nell’anima come risultato della Caduta. L’anelito alla redenzione della discordia nel corpo animico umano è per lo più collegato – visto da un punto di vista superficiale – con catastrofi nella vita umana. Da un punto di vista più spirituale esso è per lo più una lotta tra le forze della testa e quelle del cuore. Nella testa sono attive quelle forze del corpo astrale che attraverso i sensi sono atte a collegare l’umanità troppo fortemente col mondo della materia, mentre quelle forze che operano mediante il cuore vogliono stabilire attraverso il potere dell’Amore il collegamento dell’umanità con l’Universo. La testa e i sensi sono aperti alla tentazione ahrimanica; il cuore deve guardarsi dalla tentazione di Lucifero.
Ciò può addirittura condurre, in certe circostanze, a malformazioni fisiche. L’astrologo Alan Leo riporta il caso di un bambino che era nato “senza sviluppo craniale cerebrale posteriore, in realtà meramente una maschera frontale”. Allorché nacque questo bambino, Marte era in Acquario. Naturalmente ciò non fu il solo fatto nel cielo di nascita che indicava la causa di questa malformazione. Abbiamo come esempio storico il cielo di nascita di Maria, Regina di Scozia. Quand’ella nacque, il 7 dicembre 1542, Marte era appena entrato in Acquario. All’epoca del suo concepimento esso stava tra la Bilancia e lo Scorpione, ove cominciò a formare un nodo.
Abbiamo così un ottimo esempio di una personalità che attraverso il suo corpo astrale era coinvolta nella Caduta. La posizione di Marte in Acquario all’epoca della sua nascita indica che ciò era soltanto un lato della sua natura. La storia della sua vita prova che ella fu continuamente assorbita dalla lotta tra la sua coscienza della testa e quella del suo cuore. Possiamo comprendere soltanto in questa maniera il caos attraverso il quale ella dovette passare in certi periodi. L’ultimo atto che avvenne nella sua vita, la decapitazione, è come un simbolo della lotta gigantesca entro questa personalità.
Da un punto di vista esteriore può apparire che ella non riuscì nel riconciliare le forze della testa e quelle del cuore, in quanto la sua testa fu recisa dal cuore. Nonostante ciò, durante la sua lunga prigionia, ella gradualmente stabilì dentro di sé la pace tra le forze opponentisi nella sua anima. Alla fine rimase come vincitrice sul campo di battaglia del suo proprio essere, e i dettagli della sua morte sono come una distorta caricatura riflessa dipinta dalle potenze della gelosia che si oppongono spiritualmente.
(Continua)
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Prosegue il lavoro di trascrizione dell’infaticabile Daniel. Per coloro che si fossero sintonizzati su Eco per la prima volta o da poco ricordiamo che le precedenti “puntate” di questa interessante opera di Sucher sono catalogate in Ecoantroposophia al link:
https://www.ecoantroposophia.it/category/libri-e-autori/iside-sophia-introduzione-allastrosofia/
Grazie Daniel.