Se è vero che l’Uomo è alquanto in ritardo sull’evoluzione descritta da Steiner è, purtroppo o per fotuna, altrettanto vero che la Terra, invece, procede regolarmente sulla tabella di marcia.
Anche quella parte di evoluzione che collega l’Uomo ed il Pianeta e che si riversa nell’anima con quello che è il sottile senso del “confine” sembra, però, seguire l’evoluzione terrestre anziché quella umana.
I media continuano a riempirsi la bocca con termini quali “globalizzazione” o “comunità globale” ma gli uomini, le singole persone, vivono quasi traumaticamente il lacerarsi dell’anima di gruppo e lo spostamento ed il mescolarsi di tante singole anime diverse.
Colore diverso, razza diversa, gusti sessuali diversi, religioni diverse, che solo pochi anni fa erano separate da distanze notevoli, ad oggi si ritrovano a convivere in pochi metri quadrati. L’inadeguatezza umana porta ovviamente ad un ritorno alla barbarie e spesso, come i tristi eventi di questi giorni confermano, la cosa sfocia in violenze gravi.
Ma la barbarie, il “non Pensare, non Sentire, non Volere” porta sopratutto alla paura. Paura di un cambiamento che sentiamo inevitabile ma che non vorremmo. Come un corpo che sta affogando bramiamo un ritorno alla coscienza di popolo. Vorremmo crogiolarci in quell’ottundimento di cui abbiamo arcaiche rimembranze.
Svariate organizzazioni (politiche e non) stanno ostentando un ritorno ai passati regimi omofobi. E stanno riscuotendo anche un clamoroso riscontro.
Di punto in bianco l’uomo illuminato, l’uomo moderno e cosmopolita, sembra ammettere che il prezzo da pagare per questa sua “libertà” sia troppo alto. Stragi come la Shoah, i gulag, le purghe sembrano perdere il loro terrificante peso di fronte alla tranquillità individuale. Il vivere in uno stato/chioccia dove altri lo proteggono dalla minaccia del diverso diviene imporvvisamente allettante e meraviglioso.
Davanti a queste grottesche illusioni si potrebbe credere che l’Antroposofia possa, perlomeno, fungere da aiuto. Se non è quella forza che Steiner auspicava, si vorrebbe che almeno sia una sacca, una resistenza. Fors’anche un rifugio per chi lotta giorno per giorno, per chi accetta il pensare come unica via.
Illusioni.
Tempi spaventosi che riescono (incredibile) a far tacere anche quel brontolone polemico di Balin non giungono a fermare il prurito sotto le dita di molti “scrittori”. Complici, al solito, l’enorme mole dell’O.O ed il rifiuto ottuso e deciso della FdL, si cerca ancora nelle parole di Steiner la “ricetta” per risolvere i problemi dell’Uomo. Ci si interroga dialetticamente sui diversi, senza capire che il diverso è ora la condizione di assoluta normalità. Come può esistere l’uguaglianza nell’unicità di ogni anima dopo il cammino che l’umanità intraprese con l’Evento del Golgota?
Eppure eccole, le fiumane di parole, accusatorie o prevase da un buonismo di facciata. Omelie da pulpito che, tra una citazione e l’altra, propongono rimedi arbitrariamente decisi.
Davanti a questa enorme mareggiata evolutiva ci schieriamo con antroposofici scudi di cartone…
Perché?
Balin, essendo io un razzista moderato, proporrei una “Soluzione definitiva” al problema: una ragionevole estinzione dei gialli, dei neri,dei meticci, degli americani, dei nord-europei, dei sud-europei (italiani compresi), dei friulani….
E per chi rimane (?) assoluto obbligo di dedicarsi liberamente alla FdL!!!
Sui Friulani mi dissocio.
Vabbè, solo perché sei un amico, risparmio qualche friulana (giovane e bella) a patto di convergere meco sulla completa, assoluta “disinfestazione” di Teramo e dintorni, compresi isolati fili d’erba… 🙂
Quando non ci sono i gatti i topi ballano…….
Guardate isidoro come si rivela perfido e gia’ si credeva libero di poter tiranneggiare in Eco…
Ma la furia del maltempo nulla ha potuto contro Savitri ne’ tantomeno contro lupi d’altre terre sferzate dal vento che sicuramente tu isidoro ivi avevi mandato…..
Rientra nei ranghi malefico e ritira i tuoi anatemi……che’ non conosci la furia di certe donne dal dolce nome…… 😛