Mir85 ha posto una domanda, che sorge spontanea nella mente di molti ricercatori spirituali, una domanda che ritengo importante, alla quale mi sforzerò di rispondere nella maniera più chiara che mi sarà possibile:
Willi Sucher ( 1902-1985)
Che differenze ci sono fra gli scritti di Sucher e quelli di Robert Powell?
In effetti le differenze sono notevoli ed è bene rilevarle. Poiché è impossibile ad una tale concisa domanda dare una risposta esauriente, che sia altrettanto concisa, mi è sembrato necessario rispondere a Mir85 in maniera più estesa e spero per lui soddisfacente, ossia attraverso il presente articolo. Fondamentalmente, si tratta di una radicale diversità della concezione del mondo dalla quale Willi Sucher e Robert Powell partono, e alla quale costantemente fanno riferimento.
Willi Sucher fu discepolo diretto di Rudolf Steiner, del quale fu seguace sincero e leale durante tutta la sua vita, e allievo di Elisabeth Vreede, colei che il Dottore mise a capo della Sezione Matematico-Astronomica della Libera Università, facente capo al Goetheanum di Dornach. Willi Sucher nei suoi scritti partiva dalla visione del mondo della Scienza dello Spirito, portata nel mondo da Rudolf Steiner, visione che Willi Sucher approfondì con lo studio e alla quale fece sempre riferimento in maniera fedele ed esclusiva. Ma Willi, come lo chiamavano e lo chiamano tuttora coloro che lo ammirano e lo amano, non era un intellettuale astratto: era un fedele praticante interiore, un limpido pensatore, un infaticabile meditatore, un intuitore dello Spirito. E nella incessante meditazione del quarto capitolo della Scienza Occulta di Rudolf Steiner, dedicato alla storia cosmica dell’uomo e alla azione delle Gerarchie, era giunto a vedere sbocciare la percezione diretta di quei grandiosi quadri cosmici. Per le persecuzioni che il regime nazionalsocialista negli anni trenta del trascorso secolo rivolse all’Antroposofia, Willi Sucher fu costretto a lasciare la Germania e a vivere la maggior parte della sua vita in esilio e in condizioni non precisamente agiate.
Robert Powell è un seguace di Valentin Tomberg e del suo contraddittorio «esoterismo cattolico», che diffonde attraverso scritti e conferenze. Cerca di diffonderlo anche all’interno degli ambienti antroposofici, in ciò assecondato anche da taluni antroposofi, i quali non devono evidentemente percepire la differenza radicale tra l’insegnamento di Valentin Tomberg e quello di Rudolf Steiner. È un fatto che Valentin Tomberg, dopo aver operato prima della II Guerra Mondiale nella Società Antroposofica, provocando l’aperta ed energica opposizione di Marie Steiner, e venendo allontanato sia dalla Società facente capo al Goetheanum sia da quella olandese che seguiva Ita Wegman, si avvicinò sempre di più alla Chiesa Cattolica, giungendo a compiere una completa conversione al Cattolicesimo. Tomberg sosteneva che la Missione di Michele era fallita, e fallita era altresì la missione di Rudolf Steiner stesso. Di conseguenza era necessario anticipare l’èra di Orifiele, porsi sotto la «dittatura del Mondo Spirituale», porsi otto la «protezione» della Chiesa Cattolica, accettando Pietro, e di conseguenza il Papa, suo successore, come «Rappresentante dell’Umanità». In ciò rovesciando completamente l’insegnamento di Rudolf Steiner e dell’Antroposofia. Nelle sue ultime opere, egli arriva a giustificare non solo il magistero della Chiesa, ma persino l’ascesi e l’azione gesuitica, compresa la fede cieca e la oboedientia perinde ac cadaver. Tutto ciò è documentabile attraverso gli scritti di Valentin Tomberg, ed ancor più chiaramente attraverso la giustificata confutazione polemica presente negli scritti di di Sergej Prokofieff e Christian Lazaridès.
Naturalmente, Powell nelle sue conferenze e nei libri «sfuma», tatticamente, questi aspetti più discutibili e urtanti per antroposofi sinceri. Al di là del «verbo» tomberghiano, Powell attinge e deforma ad alcuni aspetti dell’insegnamento antroposofico, che deforma secondo il suo estro. Si tratta della cosiddetta «danza cosmica» e della versione suo – ampiamente «riveduta e corretta» – dell’«Astrosofia». Per quest’ultima attinge a piene mani, saccheggiandola, all’opera di Willi Sucher. I contenuti di tale opera vengono trascinati su un piano, che a molti appare come un’involgarimento ed una intollerabile banalizzazione. In America e altrove, ciò ha portato ad un vero e proprio abuso a scopo commerciale di contenuti sacri, sempre artatamente deformati. Basta leggere quel che Robert Powell scrive «astrologicamente», di tutto ciò che riguarda il contenuto degli eventi narrati nei Vangeli e sul Mistero del Golgotha. Tali eventi vengono esposti con una banalizzazione ed una pedanteria, che ripugnano a chi abbia una sana sensibilità interiore, e soprattutto divergono completamente dalle indicazioni di Rudolf Steiner.
In proposito ognuno si può fare una opinione autonoma, leggendo ad es. quello che viene scritto dall’Astrosophy Research Center, che a Meadow Vista, in California, cura il Lascito di Willi Sucher e cura la pubblicazione delle sue opere. Willi Sucher fu sempre contrario ad ogni forma di commercializzazione, come corsi, seminari e consulti a pagamento, e donò sempre gratuitamente il suo insegnamento e il frutto delle sue pluridecennali ricerche. A proposito delle differenze tra gli scritti di Willi Sucher e Robert Powell, è bene riportare quanto scrive Jonathan Hilton del suddetto Astrosophy Research Center:
«Una risposta al Journal for Star Wisdom 2010
Dal Comitato Direttivo dell’Astrosophy Research Center
Questo articolo è in risposta all’articolo recentemente pubblicato nel 2010 dal Journal for Star Wisdom, con uno staff editoriale che include Robert Powell e membri dello StarFire Research Group. È stato scritto in riferimento all’articolo In memoria di Willi Sucher, di Robert Powell, e per chiarire che lì l’approccio all’Astrosophia, come presentata in tale Journal è fondamentalmente diverso dall’ Astrosophia sviluppata da Willi Sucher nel corso della sua vita. Robert Powell pretende che tale opera sia una “continuazione” della e nella “linea di successione” all’opera di Willi Sucher. Questo non è affatto il caso e il presente articolo riassume perché.
Questo articolo non è scritto per screditare l’impostazione di Robert Powell, ma per informare i lettori della sua significativa divergenza dalla sapienza stellare di Willi Sucher. L’opera di Willi Sucher è fondata sull’opera di Rudolf Steiner, ed essa iniziò con la collaborazione operativa con la Dr.ssa Elisabeth Vreede (1879-1943), che Steiner scelse per essere la prima leader della Sezione Matematico-Astronomica della Scuola di Scienza dello Spirito al Goetheanum a Dornach, in Svizzera.
Willi fondò l’Astrosophy Research Center nel febbraio del 1984, appena un anno prima della sua morte avvenuta nel maggio del 1985, e all’istituzione venne affidata la conservazione e la continuazione della sua opera. Quale membro del Comitato Direttivo dei Direttori dell’Astrosophy Research Center, mi è stato chiesto di chiarire le importanti distinzioni tra la sua Astrosophia e l’approccio alle stelle come presentato nel Journal del 2010.
La prima sezione di questo articolo illustrerà tre differenze fondamentali tra l’impostazione presentata nel Journal e l’opera di Willi Sucher. La successiva parte dell’articolo si rivolgerà a varie affermazioni, imprecise e/o fuorvianti, fatte nel Journal , nell’articolo In memoria di Willi Sucher di Powell.
Tre differenze fondamentali:
1) Come affermato nella Prefazione editoriale al Journal, Powell ha adottato la Cristologia di una monaca tedesca, Anna Caterina Emmmerich (1774-1824), la quale sperimentò «visioni chiaroveggenti circa le attività, i pensieri, e i sentimenti quotidiani del grande maestro Cristo Gesù, come pure della Madre Maria, di Maria Maddalena, di Giovanni Battista, e di altri». Powell ha accolto queste visioni e calcolato date e periodi specifici per gli eventi della vita quotidiana del Cristo.
Inoltre, nella Prefazione editoriale al Journal, Powell afferma nella nota 1: «Nell’Astrosophia vi sono cronologie differenti della vita del Cristo, e la cronologia che forma la base dell’impostazione seguita nel Journal for Star Wisdom viene espressa nel mio (di Powell) libro Cronaca del Cristo Vivente».
Questa non è la Cristologia sulla quale è basata l’Astrosophia di Willi Sucher, quale viene presentata nel suo libro Il Cristianesimo Cosmico. Per Willi, la mutata relazione dell’essere umano col Cosmo delle stelle a partire dal Mistero del Golgotha e l’unione del Cristo con la Terra è centrale per una nuova Cristologia delle stelle. In Cristianesimo Cosmico, Willi lavora con i ritmi e i “gesti” geocentrici dei pianeti durante il periodo dell’incarnazione del Cristo e in seguito attraverso l’evento dell’esperienza di Paolo sulla via di Damasco. Egli mostra poi come questi ritmi e gesti ricorrenti servano quali archetipi per come l’essere umano possa oggi accogliere le azioni del Cristo e operare verso il loro compimento per la Terra. Per esempio, i ritmi geocentrici di Venere durante i Tre Anni creano una stella a cinque punte ovvero un doppio pentagramma attorno alla Terra. Willi fa corrispondere queste cinque punte ad importanti azioni del Cristo. Questa forma a stella, o a pentagramma, di Venere rimane nei cieli come immagine di Venere, tuttavia le cinque punte ruotano gradualmente attorno allo zodiaco delle stelle cosicché ogni punta può essere considerata in relazione ad ogni costellazione dello zodiaco dagli esseri umani che anelano ad unirsi con l’impulso cristico sulla Terra. Willi presentò sempre queste immaginazioni in una maniera che lasciava ogni persona libera di scoprire il suo rapporto (di lui o di lei) rispetto a queste “domande” poste da Venere e dagli altri pianeti in relazione agli Eventi del Cristo. Willi incoraggiò sempre i suoi allievi a comprendere come il cosmo delle stelle attenda che l’umanità cominci a “parlare alle stelle” e gli uomini a trasformare gradualmente il cosmo, quali co-creatori insieme con gli Déi.
2) Una seconda fondamentale divergenza dall’Astrosophia di Willi Sucher è nello Zodiaco usato nell’impostazione di Powell. Nella Prefazione editoriale, Powell scrive: «Vi sono molti diversi approcci all’Astrosophia e non tutti usano lo Zodiaco equidiviso che forma la base dell’impostazione seguita nel Journal for Star Wisdom. Tutti i riferimenti allo zodiaco e alle posizioni planetarie nello zodiaco nel Journal for Star Wisdom sono in termini di zodiaco siderale come definito nel mio libro History of the Zodiac». Questo zodiaco viene definito come segue: « La base fondamentale del nostro stile di astrologia venne pioneristicamente creata dal grande maestro Zarathustra, che suddivise migliaia di anni fa i cieli nei dodici segni zodiacali. Questi dodici segni sono segni di eguale ampiezza di 30 gradi».
Willi Sucher non lavorò mai a partire dallo Zodiaco babilonese di dodici segni uguali. Attraverso la sua ricerca e il suo sforzo di portare l’Astrosophia nei tempi moderni, Willi operò con lo Zodiaco siderale delle effettive costellazioni di stelle fisse, con i gradi di demarcazione accettati, in uso dalla moderna astronomia. Questo Zodiaco è basato sulle costellazioni effettivamente osservabili, non sui segni di eguale ampiezza di trenta gradi. Queste sono di diseguale ampiezza. Per esempio, le stelle fisse del Cancro (Cancer) sono una costellazione di minore ampiezza che si estende da 117° dell’eclittica sino a 138° (ossia solo 21 gradi), mentre la costellazione della Vergine (Virgo) si estende da 173° sino a 219° (46 gradi).
Nella Prefazione editoriale al Journal, Powell «incoraggia il lettore ad impegnarsi nella pratica della osservazione stellare», affermando: «Uno dei fondamenti dell’Astrosophia è nella scienza dell’astronomia, che fornisce di una sicura base scientifica la nuova saggezza stellare, la quale per di più, può essere portata nel regno dell’esperienza attraverso della pratica della fissazione stellare». Tuttavia questa osservazione stellare non condurrebbe affatto un osservatore allo zodiaco babilonese di segni uguali di 30°. Per esempio, se si osserva il pianeta Venere sullo sfondo delle costellazioni effettive, Venere sarà spesso in una costellazione che non corrisponde ai segni babilonesi. Venere potrebbe essere, secondo lo zodiaco babilonese, nel segno della Bilancia, mentre in realtà è nella costellazione della Vergine.
Inoltre, Willi ebbe cura di non scartare lo zodiaco tropico greco, bensì lasciò aperta la possibilità che questo Zodiaco abbia una certa validità da un’altra prospettiva. Proprio come lo Zodiaco siderale delle stelle reali potrebbe essere visto come una finestra aperta sulle realtà astrali (astrali = stellari), così lo Zodiaco tropico usato dai Greci, che è basato sulla localizzazione del punto γ o equinozio di primavera e perciò sulla “vita” stagionale della Terra, potrebbe essere posto in relazione al regno vitale della Terra e al ciclo dell’anno. In maniera analoga, il cosiddetto Zodiaco delle Case, che è basato sull’orizzonte al momento della nascita (cioè sul piano fisico della Terra), potrebbe forse esser posto in relazione maggiormente al regno fisico. Queste furono tutte questioni esplorate e lasciate aperte da Willi come incoraggiamento per la ricerca di altri.
3) Un punto finale può esser fatto circa la distinzione tra l’opera di Willi Sucher e quella di Robert Powell e dello StarFire Research Group riguarda la pratica di organizzare un business di sapienza stellare e di lettura delle carte del cielo. Willi Sucher offrì seminari, conferenze e consultazioni private per molti anni. Tuttavia mai egli mise un prezzo alla sua opera. Piuttosto egli offrì liberamente la sua opera, confidando su donazioni, che venivano fatte frequentemente da coloro che apprezzavano la sua opera.
Nel 1978 ad una Astrosophy Conference tenuta al Goetheanum a Dornach, in Svizzera, con membri della Sezione Matematico-Astronomica del Goetheanum, venne concordata una dichiarazione concernente il “business” dell’Astrosophia. Il resoconto di quella conferenza dice:
L’idea di organizzare uno “studio professionale” per consulti e dare pareri venne respinta come non appropriata alla nostra epoca moderna. Ciò non deve porre un tabù sulle carte del cielo, solo non si dovrebbe fare dell’Astrosophia un business. Il Dr. Unger a questo punto ricordò a tutti noi un’affermazione fatta da Rudolf Steiner in rapporto ai pericoli ai quali si sta di fronte allorché si lavora con le stelle di un’altra persona. Egli disse che è possibile interferire col Karma di una persona quando si fa uso dell’Astrologia. Questa affermazione si applica ancor più alla Nuova Sapienza Stellare e dovrebbe essere accolta sobriamente e seriamente da chiunque scruti nelle stelle di chiunque altro.
Le prestazioni offerte sul sito web dello StarFire Reasearch Group non si attengono alla decisione concordata da coloro che erano presenti alla Astrosophy Conference a Dornach.
Sull’articolo, In memoria di Willi Sucher
La sapienza stellare rappresentata da Robert Powell nel Journal è stata per molti anni divergente in maniera significativa dall’opera di Willi Sucher. Di ciò si è parlato frequentemente nella corrispondenza e nelle conversazioni tra i membri dello StarFire Research Group e i membri del Comitato Direttivo dell’Astrosophy Reaserch Center, che include Hazel Straker che si unì a Willi nello sviluppo dell’Astrosophia nel 1945 in Inghilterra, visse nella casa di Sucher lavorando con Willi per quasi 30 anni e continua attualmente la sua opera nel Galles.
Nell’agosto del 2002, il Comitato Direttivo dell’Astrosophy Research Center scrisse una lettera al Consiglio Generale della Società Antroposofica e ad altre istituzioni antroposofiche in America per chiarire questa divergenza e render chiaro che l’opera dello StarFire Group era indipendente da qualsiasi associazione con l’Astrosophy Research Center e l’opera di Willi Sucher.
Nel settembre del 2009, dopo aver ricevuto notifica che «un articolo in lode dell’eredità lasciata da Willi Sucher» doveva venir pubblicato da SteinerBooks in un nuovo numero del Journal for Star Wisdom, assieme alla richiesta di una foto per l’articolo, l’Astrosophy Center scrisse alla Direzione Editoriale del Journal come segue:
L’Astrosophy Research Center riconosce la libertà di ogni individuo o gruppo di individui di perseguire qualsiasi approccio alle stelle che essi possano scegliere, ma il Comitato Direttivo ha deciso che sia la base dell’impostazione che l’impostazione stessa correntemente praticata dai Presentatori della Sapienza Stellare dello StarFire Research Group così come presentata sul sito web www.starwisdom.org e nel materiale venduto sul sito web non sono compatibili con l’approccio alla Sapienza Stellare e all’opera della vita di Willi Sucher.
Perciò chiediamo che in futuro voi non usiate nessuna immagine di Willi Sucher, nessuna immagine o citazione dalle opere di Willi Sucher e/o nessun riferimento all’opera di Willi Sucher per sostenere la vostra opera. Chiediamo altresì che voi rimoviate ogni riferimento a Willi Sucher che possa essere sul vostro sito web o nei vostri materiali promozionali.
Questa richiesta non venne soddisfatta; e l’articolo In memoria di Willi Sucher di Robert Powell, che usava la foto di Willi dell’Astrosophy Center, fu pubblicata nel Journal for Star Wisdom del 2010.
Questo articolo viene descritto come un “tributo” all’opera di Willi; invece, esso è un tentativo di usare Willi Sucher per suffragare una particolare visione astrologica sulla venuta dell’Anticristo, che è basata su di un’unica “conversazione privata” che Mr. Powell asserisce aver egli avuto con Willi o nel 1977 o nel 1982. Non è possibile comprovare o confutare la veridicità di una “conversazione privata”; tuttavia basandoci su ricerche fatte da molte persone, che hanno ampiamente lavorato con Willi, non vi è alcun altra prova di Willi che confermi una carta natale o una identificazione del luogo di nascita dell’Anticristo. Willi non menzionò mai le conclusioni delle quali Mr. Powell gli fa carico in alcuni materiali scritti, e nessun altro allievo di Willi che è stato interrogato a questo proposito, ricorda di tali conversazioni private. Hazel Straker, che lavorò strettamente con lui dal 1945 sino alla sua morte, ha scritto recentemente in risposta ad una domanda a tale proposito: Io ricordo chiaramente il periodo in cui Jean Dixon andava facendo di tali affermazioni. “Ricordo che dopo la sua visione ella disse che era nata una specialissima persona buona e poi, poco tempo dopo, ella cambiò la sua profezia e disse che era una persona molto malvagia. Non ricordo se ella adoprò la parola Anticristo. Ricordò che Willi la considerava come una possibilità. Non ricordo che Willi facesse affermazioni in proposito”.
La conversazione forse avvenne, ma una singola conversazione privata come base per un tributo a Willi in un articolo intitolato In memoria di Willi Sucher forse è un cattivo servizio all’eredità lasciata da Willi Sucher.
Sempre nell’articolo di Powell, viene fatto uno sforzo per creare una “linea di successione” da Willi a Powell nella pubblicazione di molti diversi numeri dello Star Journal lungo molti anni (1965-2010). Egli asserisce, che «l’Astrosophia è nata nel 1965» con il numero iniziale dello Star Journal da parte di Willi, e che l’opera di Willi prima di allora fosse in uno stato embrionale. Egli collega poi i successivi Journal, incluso il Journal del 2010, all’iniziale Journal di Willi nel 1965 al fine costruire una “linea di successione” da Willi all’attuale Journal. Ciò è fuorviante e impreciso.
Lo sviluppo dell’Astrosophia di Willi e la pubblicazione dei Journal non suffraga affatto l’asserzione di Mr. Powell. Willi Sucher cessò di contribuire coi suoi scritti ai numeri del Journal nel 1977, salvo un unico articolo finale nell’ultima uscita del Mercury Star Journal alla Pasqua del 1991. Egli non era d’accordo con la direzione nella quale Powell stava portando l’Astrosophia nei vari numeri del Journal. In effetti, Hazel Straker scrive in una recente lettera, «Io ricordo chiaramente Willi che diceva di aver avuto un avvertimento interiore di non scrivere più per il Mercury Star Journal». I Christian Star Calendar propri di Powell (1991-2009) furono tutti basati su un approccio all’Astrosophia che era una deviazione dall’Astrosophia di Willi Sucher, così come lo è l’attuale Journal. Perciò, pretendere una “linea di successione” che edifichi dai Journal originali a partire dal 1965 al Journal attuale è scorretto e fuorviante.
Darlys Turner, manager e curatrice dell’Astrosophy Research Center, ha fornito un quadro prospettico dal punto di vista storico sulle opere scritte di Willi per illustrare la ricca storia dell’evoluzione dell’Astrosophia di Willi, che fu attiva alquanto prima del 1965:
° Willi scrisse molte Lettere astronomiche in tedesco per l’Astronomische Rundschreiben negli anni 1934-1935 (queste su richiesta della Dr.ssa Elisabeth Vreede).
° Il libro di Willi Universo vivente è composto di articoli che Willi scrisse per The Modern Mystic and Monthly Science Review dal 1937 al 1940.
° Willi scrisse molte Lettere mensili dopo il suo internamento in un campo per cittadini di nazionalità tedesca in Inghilterra durante Seconda Guerra Mondiale dall’aprile 1944 al marzo 1946 (24 mesi).
° Queste furono seguite dalle Lettere stellari ad amici che iniziarono con la prima uscita quadrimestrale nel novembre del 1951 e continuarono sino al 25 dicembre 1952 (5 numeri).
° Gli Star Journal ai quali Mr. Powell si riferisce cominciarono con un numero “introduttivo” dell’agosto 1965, che venne integrato con il primo numero “ufficiale” nell’ottobre del 1965. Questi Journal continuarono sino al novembre del 1970 (62 numeri per 5 anni e 2 mesi).
° Questi poi continuarono sol titolo di Lettere dal novembre 1970 al luglio 1974 (21 numeri dal novembre 1970 al luglio 1972 e poi otto uscite quadrimestrali per 2 anni sino al luglio 1974). Questi ultimi 24 mesi vennero successivamente pubblicati sotto forma di libro come Introduzione pratica ad una nuova Astrosophia.
Perciò, affermare che l’Astrosophia “nacque nel 1965” può essere conveniente per Powell al fine costruire il caso di collegare Willi al proprio retaggio di pubblicazioni; ma in realtà, l’Astrosophia e stata viva e vegeta per molti anni prima del 1965.
Incoraggiamo coloro che cercano un fedele tributo all’opera di Willi Sucher a visitare il sito web dell’Astrosophy Research Center e a leggere la sua opera, ottenibile dal sito e attraverso SteinerBooks. Sia la sua opera sulle configurazioni di morte di innumerevoli personalità storiche come base per una comprensione di quel che l’essere umano ha “dato” alle stelle alla propria morte; sia la sua correlazione ai grandi cicli evolutivi esposti nella Scienza Occulta di Rudolf Steiner con l’evoluzione delle sfere planetarie e la base per la comprensione dei pianeti; sia la sua ricerca nel Cristianesimo esoterico e la Sapienza Stellare che fa sorgere un nuovo rapporto col Christo; sia la sua fondamentale ed estesa ricerca delle basi spirituali della prospettiva eliocentrica. Leggere la sua opera originale è veramente la maniera di scoprire quel che Willi Sucher ha portato al mondo.
L’Astrosophy Reaserch Center continua a pubblicare e a curare l’opera cui Willi aveva dedicato la sua vita, e promuove l’ulteriore sviluppo della sua opera per coloro che cercano di proseguire l’Astrosophia. Ciò include una comunità internazionale di studiosi dell’opera di Willi e la traduzione dei suoi libri in cinque altre lingue: tedesco, francese, italiano, russo e olandese.
Willi Sucher fu un vero Michaelita che servì fermamente le mete di questa Era di Michele, fu sempre un campione della libertà umana e delle aspirazioni proprie di questa èra. Egli credeva che non ci si dovesse ricollegare alla chiaroveggenza del passato ma riscoprire, nella piena moderna coscienza di veglia, il nuovo ruolo dell’essere umano in rapporto alle stelle, non più come fanciulli bensì come fratelli del Christo. Willi voleva chiudere i suoi seminari con alcuni versi dati da Rudolf Steiner. Questo era il mantram di Willi riguardante la novella Astrosophia.
Le stelle un tempo parlarono all’uomo
Che esse ora tacciano è il destino dei mondi
Essere cosciente di questo silenzio può essere doloroso per l’uomo terrestre.
Ma nel profondo silenzio
Cresce e matura quel che l’uomo dice alle stelle
Esser coscienti di questo parlare può divenire forza per l’Uomo Spirito.
Rudolf Steiner, 25 dicembre 1922.
Jonathan Hilton
Membro del Comitato Direttivo dell’Astrosophy Research Center».
Grazie Hugo
L’articolo ha sicuramente risposto in pieno alla mia domanda
In effetti anche Powell parla di Astrosophia, intitolando però una sua opera col titolo di Astrologia Ermetica, titolo, che fa pensare ad un metodo investigativo diverso
Ricordo le lotte nel mio territorio, una decina di anni fa, per tentare di arginare l’improvviso irrompere di forze deviate nel nome di Tomberg e Powell.
Lotte alle quali ho partecipato anch’io con forza!
Poi, come un fuoco che non trova più alimento, piano piano tutto si è spento e siamo tornati alla “normalità” e anche Powel con le sue “danze cosmiche” ci ha lasciato…. per andare a danzare in altri lidi!
Grazie Hugo!
Pensa che io militavo “dall’altra parte” allora… 😫
Ma guarda le coincidenze!! da tempo mi riproponevo di leggere e studiare attentamente e dall’inizio i capitoli del libro di Sucher postati da Daniel, e giusto da qualche giorno, grazie a un po’ più di tempo libero, avevo cominciato a mettere in pratica il mio progetto. Riflettendo adesso, devo confessare che il mio atteggiamento iniziale era pervaso da un sottile ma fastidioso scetticismo, elemento che affiora spesso in automatico davanti a letteratura antroposofica “di seconda generazione” o come dir si voglia,e in più considerando l’argomento astrologico, particolarmente predisposto, mi pare, al “di tutto e di più”. Di questo e della mia ignoranza ora mi dolgo. Non credo che esistano “buoni” pregiudizi. E comunque la lettura ha rapidamente sciolto tutto come neve al sole. Mi sembra difficilissimo parlare di cotanto argomento, sopratutto tenendo La Scienza Occulta come costante punto di riferimento e ispirazione. Tra le prime sensazioni quella di un profondo rispetto che traspare per l’autonomia del lettore, rispetto e sensibilità che si accompagnano d’altro canto a riflessioni e intuizioni chiarissime, illuminanti e penetranti. Si sente come un’aria di famiglia in queste righe in comune con gli scritti dello Steiner, mi sembra, come poi conferma Hugo nel suo scritto, dovuta al fatto che si tratta sempre di comunicazioni spirituali dirette, risultato delle proprie investigazioni e del proprio lavoro interiore. Merce rarissima oggigiorno !!
l’articolo di Hugo ha chiarito tutto e dato informazioni interessantissime.
Tantissime grazie a Lui per lo scritto chiaro, puntuale e prezioso, grazie a Mir83 per la domanda stimolante e chiaramente grazie a Daniel che si è preso il fardello di pubblicare le lettere…!!!
Pubblicare le lettere? Le trascrive…. trova le immagini, monta il post…. 🙂 ….. e pubblica…. Daniel e’ indispensabile per il blog.
Ciao Balin,
ma pensa chi l’avrebbe detto…..
Un grande fiume si può spaccare in tanti affluenti, ma molti affluenti possono tornare a congiungersi con il grande fiume che scorre placido e sicuro verso la Meta!