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Come ho già accennato in un commento all’articolo “Non è per niente facile” di Isidoro, queste righe sono nate dalla necessità di sviluppare maggiormente (almeno ci proverò!) alcuni concetti accennati in conclusione di tale scritto.
Ripeterò dunque il monito: <<mai dare per scontato l’esercizio della Concentrazione.>>, queste parole andrebbe scritte a caratteri cubitali sull’ingresso di casa.
Benché sia un tema importantissimo e di grande attualità, cercherò di non entrare in merito alla questione se i lavori sul Pensare siano più importanti degli esercizi legati a Volere e Sentire. Ci vorrebbe un altro articolo per sviluppare adeguatamente questa patata bollente!
In queste poche righe mi piacerebbe condividere con voi ciò che avverto forte in me, ovvero la impellente necessità di ridare vita alla Sophia. Può risultare utile osservare la questione da due prospettive diverse.
La prospettiva Interiore
Rimanendo nella sfera del Vivo Pensare, vi è da sottolineare che la strenuante e massacrante – nonché mortale! – ricerca di questa condizione rappresenta attualmente l’unica maniera per affermare interiormente la propria assoluta Libertà. Nel puro atto della concentrazione non vi è sostegno da parte del mondo spirituale, l’uomo si trova completamente solo a sfidare con le proprie forze il Demone della morte che, difendendosi dai colpi della “lama tagliente” della concentrazione, si rifugia man mano in una zona sempre più intima e centrale della nostra cerebralità. Ed è proprio qui che tale Demone costruisce la sua fortezza, è da qui che fa sortite cercando di distrarci distogliendo la nostra attenzione dall’assedio finale, ed è proprio qui, in questo centro quasi anatomicamente identificabile, che la finale uccisione del mostro interiore lascerà spazio per la rinascita di quell’Entità Silenziosa che ci permetterà di entrare in profondissima comunione con il Cristo eterico.
Molte più cose si potrebbero raccontare, ma è ben più importante che ognuno faccia, in piena autonomia e Libertà, la propria esperienza. Su questo Blog e su pochi altri, ahimè, si possono trovare numerossime e quanto mai preziose indicazioni per procedere correttamente sulla Via del Puro Pensare.
Mi permetto soltanto di ribadire un aspetto da molti obliato: amici miei, questa battaglia non può essere vinta con l’ostinazione e lo sforzo fisico, le stesse concezioni maturate in una vita di duro lavoro vanno messe da parte. La brama e il desiderio di ottenere un pensare libero dai sensi deve cessare, senza un astrale adeguatamente preparato e fatto germinare nell’eterico non si potrà mai, ripeto MAI, attingere al vero frutto che la Concentrazione totalizzante può dare. La Dea Ignota deve rinascere in noi e solo per mezzo della sua intercessione si potrà <<trasformare in amore e compassione la malvagità umana>> per diventare dunque <<Veri Uomini>> (Massimo Scaligero, Iside Sophia). Altrimenti si rischia di irrigidirsi troppo e di combattere così a lungo un nemico da finire con l’identificarsi col duello stesso cadendo nel tranello appositamente architettato dal Re della Menzogna. Ritroviamo la rinata Sophia, da questo non si può prescindere!
La prospettiva Esteriore
D’altra parte come si potrebbe avere un chiaro e completo quadro valutando solo le vicende che avvengono nel Microcosmo umano?
A più di un secolo dalla fine del Kali Yuga sempre più persone si sentono spinte da una forza interiore che le traina verso l’occultismo. Gli ostacolatori hanno lavorato magistralmente per dirottare questo possente impulso, diretto dall’altissimo Michele, creando tutte quelle pericolose pseudo-discipline che si raggrauppano col nome di New Age. In realtà il loro lavoro è stato talmente raffinato da riuscire anche a dirottare gran parte del movimento antroposofico corrompendone il cuore svizzero. Come ci poniamo, noi tutti, dinnanzi a questa disastrosa situazione? E’ chiaro a noi tutti che qualcosa di marcio è al lavoro nel nostro mondo e non credo che si possa rimanere indifferenti di fronte a tale spettacolo.
L’epoca del solitario ascetismo è ormai giunta al termine. Se fino a qualche secolo fa si poteva ancora agire legittimamente fin dentro la mineralità rimanendo raccolti in Silenzio Interiore, al giorno d’oggi questo non è più totalmente possibile. Anche grandi Iniziati, come Steiner e Scaligero, dovettero, a costo di grandi sacrifici, portare la loro azione spirituale nel cuore stesso della società. Ovviamente qui stiamo parlando di grandissime Individualità e ogni paragone risulta quanto meno forzoso, però anche nel nostro piccolo possiamo portare un contributo significativo.
L’amico in difficoltà, i dilaganti disastri globali che investono tutti i settori del vivere umano, il dolore che si vede sul volto dei troppi bambini maltrattati e seviziati non possono lasciarci indifferenti. Queste tragiche esperienze che affliggono i nostri compagni di cammino non devono essere da noi ignorate con. L’epoca moderna in cui viviamo non permette più un solitario ascetismo, gli impulsi Morali dovranno sempre più essere tradotti in immediata azione, sia interiore, che esteriore giacché queste due prospettive tendranno a coincidere sempre più nel mondo di domani.
Per questo motivo non me la sentirei di condannare nel modo più assoluto l’apparentemente errato comportamento di molti sedicendi esoteristi. Qui è richiesta un’azione ben più radicale e difficile della seppur giusta “difesa del Vero”, dobbiamo infatti noi, ciascuno secondo propria attitudine, accompagnare questi nostri amici nel loro viaggio. Dirò di più! Noi tutti siamo chiamati a rapportarci non solo con gli amici, ma anche e soprattutto con quelli che chiamiamo nemici. Ebbene sì, se vogliamo davvero agire con il Cristo che pulsa nel nostro Cuore, dobbiamo trovare la forza per accompagnare l’”amico in difficoltà” in ogni sua caduta, dobbiamo noi stessi volontariamente cadere per poi condividere con egli le forze della risalita che, grazie al lavoro interiore, abbiamo già distillato. Sia ben chiara una cosa, questa Opera è paragonabile per difficoltà e per impegno alla Concentrazione più pura. Allo stesso modo, in questo agire esteriore noi dobbiamo essere in grado di rinunciare alla nostra egoicità, a morire ogni volta con il nostro prossimo per poter rinascere nuovi e risanati.
L’essenza delle future società, che già comincia a farsi sentire, è la Condivisione che, per come la intendo io, non è nient’altro che una forma più moderna ed attuale della Compassione di cui l’Avalokitesvara è il divino portatore. Questo compassionevole gesto regolerà in modo sempre più incisivo le relazioni sociali future.
L’umanità con grandi sacrifici è riuscita, almeno in potenza con il gesto del Cristo, ad ottenere quel seme di Libertà totale che l’ha affrancata da ogni tipo di decaduto legame materiale legato al sangue, lo Spirito sarà il comune denominatore dei rapporti umani nelle epoche future. L’avarizia e l’egoismo dovranno lasciare spazio alla magnanimità e alla bontà d’animo giacché sarà sempre più moralmente impossibile trattenere per sé i frutti che l’incontro con il Cristo Interiore ci avrà dato. E sarà impossibile perché la stessa Dea Rinata, che interiormente ci schiudeva il frutto ultimo della Concentrazione, agisce nel vivere sociale portando proprio l’impulso della Condivisione. Questo è il ribaltamente dell’antica prassi Romana, il do ut des, giacché la Condivisione non prevede, dalla propria prospettiva, un dare per ricevere in cambio qualcos’altro, essa muove l’agire umano per assoluta volontà di dedizione e di sacrificio. E’ la stessa Volontà del Logos che si muove in noi e che misteriosamente trasporta le stesse forze che crearono il Mondo stesso. Iside-Sofia è la chiave per il recupero della forza creatrice nascosta nell’uomo, ma per ottenere questa chiave è prima necessario sviluppare un relazionarsi secondo la più alta Morale.
Questa è dunque la riflessione maturata leggendo le ultime righe dell’articolo di Isidoro, una riflessione che mi piacerebbe tradurre in un accorato appello.
La Comunità Solare è da sempre faro di Luce e di vero Amore disceso in Terra, ma per necessità karmiche il suo agire più umano si è sdoppiato in due correnti figlie che nel corso della lunga storia si sono trovate più e più volte a combattere l’una contro l’altra. Se nel passato questi scontri potevano anche essere costruttivi, ora è venuto il momento di ritrovare il punto di unione fraterna per procedere rettamente verso gli ardui compiti che spettano a tutti i suoi membri.
Lasciamo che la Sophia, che abbiamo visto essere sempre la chiave di volta in entrambe le prospettive, illumini il nostro percorso. Sotto la sua bandiera e con la spada di Michele potremo portare molta ricchezza nelle nostre anime e, come diretta conseguenza, nel mondo intero. Lasciamo che Sophia ispiri il nostro agire, accogliamola in tutto il nostro essere, facciamo sì che l’uomo ritrovi la Sophia affinché possa finalmente diventare un vero Antropo-sofo.
CIBON