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porge di vero cuore a tutti gli amici e a tutti i lettori gli auguri di
BUON NATALE!
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Storia del Cantico di Natale
(Con traduzione italiana dall’originale francese a cura di Hugo de Paganis)
Il curato di Roquemaure, l’abbate Eugène Nicolas, nel quadro delle manifestazioni culturali e religiose che voleva organizzare per raccogliere dei contributi per la costruzione delle vetrate della chiesa di San Giovanni Battista, aveva chiesto ad un suo parrocchiano, commerciante di vini e poeta provenzale a tempo perso, di scrivere il testo di un canto di Natale. Siamo a metà dell’800, precisamente il 3 dicembre del 1847, e Placide Cappeau, così si chiamava il commerciante di vini, si trovava sulla diligenza di ritorno da Parigi, fra Mâcon e Digione; fu proprio in quel tratto di percorso che scrisse i versi di quello che intitolò Cantique de Noël. In quel momento l’autore non immaginava il successo che avrebbe avuto la sua poesia. Nel paese francese risiedeva, temporaneamente, un ingegnere parigino che seguiva i lavori di un ponte; con lui c’era la moglie Emily, cantante, che conosceva il compositore Adolph Adam(1) del quale aveva interpretato una delle sue opere in tre atti. Emily indirizzò queste strofe di Minuit Chrétiens, così chiamato successivamente dalle prime parole del testo, al musicista che, in pochi giorni le musicò. La cantante le interpretò per la prima volta alla messa di mezzanotte del 24 dicembre 1847 nella piccola chiesa di Roquemaure.
Questi i versi originali del canto, in lingua francese:
Minuit, chrétiens, c’est l’heure solennelle
Où l’Homme-Dieu descendit jusqu’à nous,
Pour effacer la tache originelle
Et de son Père arrêter le courroux.
Le monde entier tressaille d’espérance,
A cette nuit qui lui donne un Sauveur.
Peuple, à genoux, attends ta délivrance
Noël ! Noël ! Voici le Rédempteur
De notre foi que la lumière ardente
Nous guide tous au berceau de l’Enfant
Comme autrefois une étoile brillante
Y conduisit les chefs de l’Orient.
Le Roi des rois naît dans une humble crèche
Puissants du jour, fiers de votre grandeur,
A votre orgueil, c’est de là que Dieu prêche.
Courbez vos fronts devant le Rédempteur.
Le Rédempteur a brisé toute entrave,
La Terre est libre et le Ciel est ouvert.
Il voit un frère où n’était qu’un esclave,
L’amour unit ceux qu’enchaînait le fer.
Qui lui dira notre reconnaissance ?
C’est pour nous tous qu’il naît,
qu’il souffre et meurt.
Peuple, debout ! Chante ta délivrance.
Noël ! Noël ! Chantons le Rédempteur.
Fu subito un successo, anche se il compositore, autore di numerosa musica per l’opera ed il balletto, non ne ebbe sentore perché morì solo qualche anno dopo.
Negli anni successivi il brano approdò nel mondo anglosassone, dove divenne famosissimo, e lo è ancora oggi, con il titolo di “Oh Holy Night”; il testo venne modificato e questa versione divenne più famosa dell’originale, e ciò anche nel resto del mondo, tanto che pure la versione italiana, quella che noi eseguiamo, nell’armonizzazione di Gianni Malatesta, dal titolo appunto di Oh Santa Notte, è la libera traduzione del testo inglese e non di quello francese.
NOTE
1) Adolphe Charles Adam (Parigi, 24 luglio 1803 – 3 maggio 1856) è stato un compositore e critico musicale francese. Autore prolifico di composizioni per l’operae il balletto, è famoso per i balletti Giselle (1844) e Le Corsaire (1856), l’opera Les Toréadors (nota anche con il titolo di Le toréador ou L’accord parfait (1849) e la sua canzone di Natale “Minuit Chrétiens” .
Traduzione in italiano del vero Cantico di Natale
*
Mezzanotte, o cristiani, è l’ora solenne
Nella quale l’Uomo-Dio discese sino a noi,
Per cancellare il peccato originale
E di suo Padre fermare l’ira.
Il mondo intero trasalisce di speranza,
In questa notte che gli dona un Salvatore.
Popolo, in ginocchio, aspetta la tua liberazione
Natale! Natale! Ecco il Redentor
Della nostra fede la luce ardente
Ci guida tutti alla culla del Fanciullo
Come un tempo una stella fulgente
Vi condusse i capi d’Oriente.
Il Re dei re nasce in una umile mangiatoia
Potenti del giorno, fieri della vostra grandezza,
Al vostro orgoglio, è da lì che Dio predica.
Curvate le vostre fronti davanti al Redentore.
Il Redentore ha spezzato ogni ostacolo,
La Terra è libera e il Cielo aperto.
Egli vede un fratello ove non v’era che uno schiavo,
L’amore unisce coloro che il ferro incatena.
Chi gli dirà la nostra riconoscenza?
È per noi tutti ch’Egli nasce,
Che soffre e muore.
Popolo, in piedi! Canta la tua liberazione!
Natale! Natale! Cantiamo il Redentore.
*
Grazie Hugo.
Le informazioni sulla storia di questo magnifico cantico di Natale le abbiamo avute dal sito coromarmolada.it
Hugo ha tradotto dal francese.
Essenziale il Natale questo anno in Eco, ma come sempre. Troppi post saturano quello che deve essere un momento di silenzio e di “ascolto”.
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a quest’altro link invece un articolo contenente la ricostruzione di una piccola traccia antroposofica di Steiner sul Natale.
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Felice rinascita dell’uomo nuovo in ognuno di noi –
Che gli sforzi individuali uniti per la comune causa,
generino impulsi d’azione giusta
e muovano il cuore e la testa anche di chi e’ portato al male
predisponendo ognuno alla ricezione/riconnessione con la luce del Christo.
Un saluto da una stamberga
che fa rima con il luogo che mi alberga..
Mizzica! Sarai finito forse a Norimberga?????