A proposito dei vini antroposofici.
Non tutti gli antroposofi vedono nelle bevande alcoliche il vero nemico dello Spirito. Mi ricordo che il compianto Salvatore Colonna, invitato ad un meeting internazionale, ci riferì, scandalizzatissimo, che molti tra i partecipanti non disdegnavano il ‘cicchetto’!
È un problema che riguarda sia la Madre che le Figlie – soprattutto le seconde, che spesso ignorano i contenuti antroposofici. Le prove limite me le fornì un buon amico assai attivo nella Società, che riesce a volermi bene nonostante le mie posizioni paurosamente anarchico-eretiche.
Mi raccontò di una visita ad un consorzio agricolo (biodinamico) estero. Tale entità funziona talmente bene da esser divenuta una vera industria, economicamente florida e in ulteriore sviluppo. Entusiasmato per cotanto successo, chiese al manager se vi fosse l’intenzione di stampare testi antroposofici, in particolare dello Steiner. La secca risposta dell’imprenditrice fu, all’incirca: «Steiner chi? Antroposofia? Noi con l’agricoltura biodinamica facciamo ottimi affari, mica libri!».
Non è mia invenzione, e da questo mi sembra di vedere la produzione vinicola come la più lieve delle preoccupazioni. Sinceramente, lo scorretto uso dell’immagine del Dottore è poco a paragone di tutto quello che, ingiustificatamente, è stato scagliato contro la Sua figura.
Fu accusato d’essere massone e antimassone, di essere cripto-cattolico, persino gesuita, e anti-cattolico, filo-ebraico ed anti-ebraico, poi pagano, razzista, filo-germanico e anti-germanico… e se dimentico qualcosa vogliate scusarmi. L’ignoranza, la stupidità e l’avversione non hanno limiti. Forse che la difficile possibilità di intervento sui media possa correggere le… qualità elencate?
Intanto cerco di ricordare che Rudolf Steiner proibì (ai discepoli della Scuola Esoterica) soltanto una cosa: l’alcol.
In tempi più recenti Massimo Scaligero dedicò a questo unico precetto un breve capitolo del suo Manuale pratico della Meditazione.
I ricercatori, mediamente adulti, per coerenza e maturità, si sobbarchino poi l’onere delle proprie azioni. Non siamo, per così dire, nati ieri e sappiamo che non pochi si difendono dicendo: «Io non faccio gli esercizi, dunque questa regola per me non vale; poi la scienza dimostra che un po’ di vino fa bene».
Mentre le Vie allo Spirito hanno sempre saputo, sperimentalmente, che, al di là di particolari e preparatissimi atti rituali, tutto quello che è altro (hetheron) è una privazione per l’Essere, una corruzione che rimanda a uno stato di imperfezione.
Inoltre l’alcol e le droghe sono entità attive: esercitano attivamente una propria azione in contrasto con le forze dell’Io. Allora l’individuo non consiste ma cede e moltiplica le molte passività che lo allontanano da se stesso. Anche senza esercizi (ma si potrebbe rilevare che un’attenta lettura di contenuti spirituali è già un esercizio formativo per l’uomo interiore!).
Forse è più proficuo ricordare due precetti: il primo, antico, ammonisce di non permettere che quello su cui nulla possiamo possa qualcosa su di noi. Il secondo lo troviamo nell’Iniziazione di Steiner e dice che «se sono in collera o mi irrito, erigo un bastione nel mondo animico…». Questa osservazione, del tutto vera, è davvero terribile: basta pensare che possiamo passare intere giornate in uno stato di irritazione anche senza quasi accorgercene.
Per mutare tale stato, spesso cronico, non bastano i buoni propositi. Occorre preparare una zona di calma interiore (mai come atteggiamento ma come risultato, ad esempio, della pratica dei 5 esercizi) per separare la giusta riprovazione dall’avversione e dall’odio che a questa s’accompagnano.
Il Dottore descrive una disciplina assai importante nel suo scritto I gradi della conoscenza superiore, dove indica come tutto quello che viene percepito come falso o ingiusto debba venir sentito e sofferto con intensità, ma separandolo dagli uomini che l’hanno formulato.
Il tipo di calma ‘magica’ conseguente a questa pratica aiuta il divenire dei fatti alla correzione. Da tali attività interiori, che sono esteriormente silenzio, prendono le mosse tutte le più reali forze rettificatrici. Poiché le cause dei fatti sono sempre spirituali, il problema più urgente consiste nella formazione di operatori spirituali che possano sanare le deviazioni alla loro origine.