Questo è il tempo di Michael, l’Arcangelo della luce del pensiero. Pochi sanno cosa questo significhi, perché pochi sanno cosa sia veramente il pensare. In un mondo dove il materialismo si impone come greve mantello sull’uomo rendendolo sempre più miope, l’anelito dell’anima assetata di spirito cerca acqua viva, e l’acqua vivente che zampilla sono i pensieri che si tuffano nell’essenza spirituale eterna delle cose per accendere e dare vita alla percezione.
Michael attende che l’uomo comprenda questo mistero!
Credo che il testo che più di ogni altro aiuti l’uomo in questa comprensione sia la “Filosofia della Libertà” e allora, per onorare l’Arcangelo del pensare, nei limiti delle mie possibilità, provo a muovere qualche passo in questa direzione.
La prima parte della “Filosofia della Libertà” viene sintetizzata dal suo autore Rudolf Steiner, anche con le parole “monismo di pensieri”, monismo inteso come unità.
Perché cosa sono e da dove derivano tutti i pensieri che spiegano il mondo?
Sono pensieri che stanno alla base del creato e sono stati pensati dal Pensatore supremo. Gli antichi greci l’hanno chiamato Logos: il Pensatore artistico e creativo per eccellenza.
Anche nel vangelo di Giovanni troviamo questo nome: “Nel principio era il Logos”, all’inizio di tutto ci fu, c’era e c’è sempre il pensare creatore.
Tutto l’apparire del mondo fisico nella sua magnificenza è iniziato da processi di pensiero. Cosa sono le cose? Concetti del Logos, idee del Logos, pensieri del Logos.
Cos’è una margherita? Un pensiero. Cosa sono un leone, un albero, un gabbiano? Pensieri.
Più allarghiamo il bagaglio delle percezioni e più ci addentriamo in questo mondo unitario di pensiero che ne sta alla base e che avvolge il mondo in un velo luminoso, in un monismo di pensieri che crea la realtà. Il credere che la realtà sia data dalla materia percepita è solo maya, illusione.
Anche noi, esseri umani fatti a immagine e somiglianza del Logos, partecipiamo a questa facoltà creativa artistica che è il pensare: un aquilone, una casa, un aereo sono strutture di pensiero realizzate dal pensare umano.
L’allenamento di questa attività, l’uomo lo esercita nel pensare le cose che sono già state pensate dal Logos, si muove nella perfezione dei pensieri divini ed impara a combinare questi concetti dati, in maniera nuova, divenendo a sua volta un dio nel creare nell’elemento della materia.
Se però l’uomo si limitasse a pensare e a muoversi solo nell’ambito fisico materiale, non avrebbe nessuna possibilità di esercitare la sua libertà, la sua creatività, perché questo campo è dominato dalle leggi di natura.
Nessuno è libero di creare una viola a modo suo, ma siamo determinati, in un certo senso, da quella struttura di pensiero che il Logos a messo a base della viola; possiamo al massimo manipolare quello che già c’è ma niente di più, e così è per tutte le cose create.
In questo monismo di pensiero non c’è spazio per la libertà creativa dell’essere umano.
Allora ci deve essere un’altra dimensione, una seconda dimensione del pensare che dà la possibilità a me, creatura del Logos, di immettere qualcosa nel mondo che ancora non c’è.
E che cosa crea l’uomo in assoluto perché prima non c’è mai stato?
Ciò che fa lui individualmente nella sua vita, nei momenti in cui non imita nessuno e non segue alcuna norma generale o comandamento, perché ogni situazione di vita è unica e irripetibile, non ci sono due situazioni di vita uguali.
Si tratta di capire in che modo questa unicità realizza, partendo dal bagaglio dei suoi pensieri e delle sue conoscenze, la realtà della sua vita, come crea, ad esempio, la realtà della Libertà, perché la Libertà è qualcosa che l’uomo crea, e se non la crea lui, non c’è.
Ognuno ha tanta libertà quanto ne crea, quanto ne realizza, non ci sono limiti alla realizzazione della libertà.
L’uomo è l’unico essere continuamente in bilico tra il bene e il male, teso verso un equilibrio sempre precario, sempre da riconquistare. Questo gli da la possibilità di scegliere continuamente tra queste due forze e questa scelta è la libertà.
L’uomo nel suo vivere si sperimenta libero non quando ubbidisce a delle leggi o si rivolge a norme di comportamento generali, perché sarebbe solo un copiatore, un esecutore.
Però l’essere umano sa che ha la possibilità, la potenzialità di cogliere, in determinate situazioni, l’intuizione per creare qualcosa di assolutamente nuovo.
Non necessariamente dovrà trattarsi di qualcosa di straordinario. Anche un incontro tra esseri umani potrebbe diventare una creazione artistica per quanto di attenzione, coscienza, interessamento vero verranno espressi in quel momento. Un incontro così non c’era mai stato, ne mai ci sarà, se creato in quel momento in maniera assolutamente nuova e libera.
Anche in un processo di pensiero voluto e creato dall’energia dell’anima e dall’intuizione pensante si sperimenta la libertà, perché è nel pensare che siamo massimamente liberi.
Ogni intuizione si manifesta alla coscienza per mezzo di un concetto, un concetto come tutti gli altri, ma si saprà di averlo creato intuitivamente in quel momento, non copiando nulla, non ripetendosi, non ubbidendo a nessuno: sarà una creazione dal nulla, nuova.
E questa possibilità, che è una delle più importanti per l’essere umano in quanto gli dà la facoltà di sperimentarsi creatore in modo intuitivo, unico, Steiner la chiama “individualismo etico”.
Due parole che di primo acchito sembrano difficili, lontane, ma che in realtà sono una potenzialità dell’anima umana. Creazione libera, individuale: basta lasciarla fiorire nella Luce del Logos ed esserne coscienti!
La nostra Marzia è riuscita a portare l’alito della poesia nel rigore della “Filosofia della Libertà”. Ha mostrato, col suo linguaggio poetico, con le sue delicate ma al contempo potenti immagini, quale sia il retroscena storico e cosmico da meditare profondamente nella “Filosofia della Libertà”, la quale è, per chi voglia consacrarsi ad una sì audace intrapresa, il più potente rituale di Magia sacra, di Magia noetica, ossia dell’Ascesi solare consacrata al Rito meditativo della resurrezione del conoscere dalla tomba della morta riflessità. Ma il tema dell’Ascesi del Pensiero Vivente e della Libertà è un tema profondo, che dovrà essere affrontato in maniera più estesa di quanto sia possibile in un breve commento.
Marzia, da vera artista del pensiero, ha mostrato come sappia trasformare la “Filosofia della Libertà” in un autentico “idealismo magico”. E di ciò le siamo grati.
Hugo, che in tempi di tragedie vere
si mangia il cacio con le pere.
Pensavo di aver “osato” troppo, invece il generoso commento di Hugo mi ha rincuorato.
Grazie caro Hugo! Chi ama quest’opera, cerca di comprenderla sempre meglio tentando e ritentando senza stancarsi mai, fino ad arrivare, anche con l’aiuto del Maestro Scaligero, a ritrovare in questo testo così severo, dell’autentica poesia e forse anche un po di magia!